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Fondatrice di una corrente di pensiero Carolina Cutolo racconta al nostro microfono questa filosofia il Pornoromanticismo.

Abbandonare alcune convenzioni sociali in particolare quelle legate all’Eros materiale per abbracciare un linguaggio libero ed educativo.

Filosofia diffusa prima nel Blog dell’Autrice e successivamente sul lavoro editoriale dal titolo "Pornoromantico" (Fazi Editore)

Incontriamo Caterina per comprendere questo messaggio a “luci rosse” e svelare il segreto dietro i propri tabù.

Ed eccoci qui all’interno di Extranet con Carolina a raccontare questo successo forse un poco inaspettato?

Molto inaspettato direi. Certo non credevo di finire la prima tiratura in poco meno di un mese, il libro sta andando molto bene, sono chiaramente molto felice.

Quando l’idea di realizzare un corso sul sesso per corrispondenza?

E’ stato grazie all’incontro con uno scrittore pugliese in verità che si chiama Mario Desiati, perché io all’inizio avevo pensato come ingenuamente fanno credo molti blogger di riproporre quello che avevo scritto sul blog un pò tale e quale, quasi un copia e incolla per farne un libro, invece incontrai Mario Desiati che l’assegnò a manoscritto e mi disse: "non puoi riproporre la stessa cosa su carta, inventati un espediente narrativo, inventati una storia per raccontare e per recuperare anche alcuni degli scritti, quindi mi misi a pensarci su, l’idea mi stuzzicava, dovevo trovare una chiave e mi sembrava che l’inventarmi questa protagonista che faceva questo corso di sesso e amore per corrispondenza un poco mi permetteva da una parte di recuperare lo scrivere in soggettiva e quindi in prima persona e dall’altra anche parlare a un pubblico più vasto quindi quelli che erano i lettori del blog nel mio immaginario prima del libro si trasformano negli studenti di questo corso per corrispondenza.

Il problema dei tabù è a tuo avviso solo un problema di natura sociale proprio perché viviamo in una società forse pseudo-libera?

Sì, sicuramente i tabù fanno parte un poco di quei meccanismi che preferiscono poter controllare gli individui e quindi in qualche modo sono più controllabili e manipolabili le persone che seguono degli indirizzi preconfezionati piuttosto che hanno invece un senso critico individuale e una capacità di decidere, scegliere e avere de gusti propri quindi si, il tabù nella nostra società c’è ancora molto ma io credo che in fondo sia un pò una cosa inevitabile nelle società tipo la nostra quindi occidentale, che hanno una struttura gerarchica etc. quindi è un potere in qualche modo da voler mantenere, però il lato positivo che io mi sforzo sempre di vedere nelle cose, il lato positivo dei tabù è proprio il fatto di potersi divertire a smascherarli, quindi quello che io dico spesso è proprio divertiamoci a capire e chiederci il perché delle cose e magari a distinguere bene tra quelli che sono i tabù, e quindi qualcosa di imposto dall’esterno, e quello che invece è semplicemente un gusto sessuale o appunto un gusto di qualunque tipo, che però appartiene a noi.

"The joy of sex", Alex Comfort negli anni ’70 lanciò questo libro che parlava di sesso, tu ritorni a distanza di qualche tempo con questa avventura che si chiama "Pornoromantica". Pensi che i tuoi ascoltatori e i tuoi lettori soprattutto abbiano potuto pensare ad una sorta di rifacimento di questo lavoro?

Mah non so chi delle persone che mi leggono abbia letto anche "The joy of sex" o per esempio Erica Jong a cui spesso mi hanno paragonata per cui non so se venga così naturale un paragone. Io mi sono inventata questa storia, un punto di vista, un modo di scherzare su cose che in fondo però sappiamo tutti, poi magari c’è l’ipocrisia un pò che circonda come un alone, come una cappa tutto quello che si fa o si dice però in realtà io parlo di cose che veramente sappiamo tutti esattamente come si chiamano e che sfumature hanno. Mi piaceva divertirmi, appunto sfatare una serie di luoghi comuni e di tabù che nonostante "The joy of sex", nonostante il ’68 e nonostante tante cose che ci sono state prima forse c’è un poco una sorta di assuefazione alla rivoluzione sessuale quindi chissà magari manca un poco una via di mezzo tra l’estrema pudicizia e invece il parlare forte e sporco a tutti i costi. Io vorrei collocarmi un pò in mezzo cioè chiamare le cose col loro nome ma farlo con leggerezza.

Il fenomeno del blog è in continua diffusione, c’è nè ne sono di tutti i tipi, si parla di qualsiasi realtà e di qualsiasi fantasia. Il tuo è particolarmente visitato e soprattutto commentato, a cosa attribuisci questo continuo commentare da parte dei lettori, ad un linguaggio diretto e semplice?

Da una parte credo di si, quindi il fatto di appunto chiamare le cose col loro nome e farlo con allegria che sicuramente è meglio di mille sermoni, scherzare sulle cose e l’ironia è forse la chiave vincente per qualsiasi tipo di questione, però io credo che ci sia anche molto il fatto che io ho cercato parecchio questo confronto con i lettori nel senso che quando ho scoperto che esisteva la possibilità in un blog di scrivere in un posto pubblico dove sarebbero passati a leggermi delle persone che non conoscevo quindi non erano costretti come amici e parenti magari dall’affetto a leggere i miei scritti e valutarli, mi stimolava molto appunto il fatto di scrivere per degli sconosciuti quindi io ho iniziato a scrivere avendo presente che avevo tra le mani una grossa possibilità di crescere come scrittura e anche magari come persona infatti devo moltissimo ai lettori del mio blog. Io magari trattavo un argomento, lanciavo anche inizialmente una dissertazione diciamo pseudo-filosofica sulle questioni amorose e sessuali, poi magari raccontavo un aneddoto autobiografico sull’argomento dando un pezzettino della mia vita, anche questo pensavo che contribuisse ed evidentemente ha funzionato a coinvolgere i lettori e dopodiché solitamente finivo ogni scritto con una domanda rivolta ai lettori cioè "raccontatemi che cosa ne pensate e raccontatemi la vostra esperienza in materia", proprio perché ci tenevo moltissimo ad avere un ritorno da chi mi leggeva proprio per imparare a scrivere meglio e quindi questo mi rispondo quando mi chiedo "ma come mai ci sono milioni di blog che parlano soprattutto di sesso, quindi perché proprio il mio?", forse per questo, per un aver cercato il confronto e per trattare con allegria una serie di cose legate alla sessualità e all’amore.

Il tuo percorso scolastico si conclude con la laurea in sociologia, pensi che questo orientamento ti abbia aiutato in qualche modo ad avere un approccio migliore con queste realtà, con queste situazioni e anche con le persone che ti leggono?

Io credo di si, nel senso che chiaramente dipende poi dal senso critico della singola persona, però quando si studia sociologia la cosa che si dovrebbe avere sempre presente è l’assoluta provvisorietà di ogni affermazione sociologica che si da, cioè la società è sempre in continuo movimento e le persone sono diverse l’una dall’altra, quindi per quanto un sociologo azzardi delle ipotesi o delle teorie sulla realtà dev’essere sempre molto consapevole della relatività di ciò che dice e della possibilità che un attimo dopo averlo detto le cose sono già cambiate, quindi la sociologia credo mi abbia insegnato ad avere un piglio di questo tipo, da una parte non voglio prendermi sul serio come piglio umano, dall’altra il relativismo dovuto allo studio sociologico mi ha aiutato a non sputare sentenze sulla realtà.

"Pornoromantica" di Fazi Editore è il tuo lavoro che stiamo affrontando, è un libro che non parla dell’aspetto biologico dell’eros ma proprio di quello carnale, di quello materiale. Tu come hai superato i tuoi tabù?

Io credo di averne ancora da superare come tutti quindi non mi illudo certo di essere arrivata a chissà quale obiettivo ma, come dicevo prima, il bello è proprio questo, scovarli e sventarli, però essendo stata io per anni un’integralista romantica accanita quindi in quanto integralista vedevo o tutto bianco o tutto nero mi perdevo milioni di sfumature della realtà e anche appunto dell’amore e del sesso, mi hanno aiutato secondo me degli incontri fatali della mia vita, non necessariamente con uomini che ho amato ma con persone che avevano una capacità di vedere la realtà da una parte in maniera cinica, che non vuol dire assolutamente pessimista ma vuol dire lucida per me, e dall’altra ironica quindi io che ero completamente priva di ironia, dal momento in cui ho iniziato a stimare persone che erano capaci di ridere di sè stesse e delle proprie disavventure e della vita di tutti i giorni, ho iniziato osservandole a cercare di portare anche su di me questa qualità, piano piano l’ho imparata, non si impara mai una volta per tutte però io sono la prova vivente che l’ironia si può apprendere e questa per me è stata una grande salvezza.

Qualche tempo fa durante la trasmissione "Le invasioni barbariche" hai affermato che la donna deve ricoprire il ruolo della moglie porca, ma questo per un senso collettivo di immagine non è un ruolo deputato all’amante?

Infatti, anzi complimenti perché di solito mi dicono "hai detto questa cosa della sposa porca, niente di nuovo, tutti gli uomini vorrebbero una sposa porca", no, gli uomini vorrebbero la sposa da una parte e la porca dall’altra quindi si, cozza un poco con una serie di ideali che però in quanto tali, come dice anche la parola, gli ideali non sono nella realtà. Secondo me la sposa porca unisce le qualità migliori: da una parte appunto la sposa e il romanticismo cioè "amo te e amo soltanto te" e dall’altra porca cioè "non sto qua a farmi prendere dai tabù e dalle paure ma sono curiosa di scoprire il sesso insieme a te, vediamo cosa succede e buttiamoci insieme. Credo che sia un’unione formidabile, il livello più alto del pornoromanticismo.

Il pornoromanticismo è stata considerata una nuova corrente filosofica. Su cosa basa gli elementi principali e in una società con un linguaggio così in divenire continuo come riesce ad imporsi un linguaggio rispetto ad un altro?

Intanto cerco di fare una sintesi su cosa possa essere il pornoromanticismo: per me è l’unione da una parte del romanticismo però non quello che crede nell’amore eterno, il pornoromantico non crede nell’amore eterno, crede anzi che il fatto che l’amore finirà prima o poi è proprio il valore più grande dell’amore e quindi ci invita a godercelo e a viverlo attimo per attimo attenti al presente e non sperando in chissà quale futuro o longevità assurda e unisce appunto questo tipo di romanticismo legato profondamente all’emotività a invece un approccio erotico assolutamente disinibito, disincantato, gioioso, libero, leggero, quindi la leggerezza della sessualità unita al romanticismo e all’assoluta fiducia nell’importanza delle emozioni, a seguire la propria emotività nell’essere sessuali, nel vivere la propria sessualità, io credo che questo connubio, queste due parole insieme che solitamente vengono considerate assolutamente separate credo che invece insieme si diano forza a vicenda, cioè da una parte il romanticismo addolcisce l’essere un poco porca e dall’altra invece l’aspetto porno, passionale, forte e lucido dal mio punto di vista rafforza il romanticismo che magari da solo rischia sempre di essere una cosa un poco melensa, trovo che sia un bell’equilibrio tra due cose molto diverse e quando si uniscono è una cosa molto bella secondo me.

La semplicità è il filo conduttore del tuo lavoro. Pensi che sia questo anche una parte del successo che sta riscuotendo?

Sono contenta che mi dici questa cosa della semplicità perché io sicuramente cerco di usare un linguaggio che sia comprensibile per tutti, però siccome tendo ogni tanto alla dissertazione pseudo-filosofica anche se assolutamente scherzosa comunque tendo a usare periodi lunghi, a sviluppare concetti e argomentazioni in maniera anche prolissa, quindi a tratti è estremamente semplice quello che sto dicendo e in altri momenti è un pò più arduo da seguire, però se mi dici che è semplice io sono ben felice perché c’era una profonda volontà di essere semplici anche perché tratto questioni semplici, non tratto gli aspetti estremi e particolari della sessualità di nicchia, dedico ogni capitolo ogni dispensa di questo corso fantomatico per corrispondenza ad un argomento ben preciso della sessualità base quindi proprio le cose che se non pratichiamo tutti tutti le vorremmo tanto praticare.

Abbiamo parlato del messaggio che tu vuoi trasmettere ai tuoi lettori, invece da loro cosa ti aspetti?

Non lo so perché adesso che il libro è già uscito da un pochino quando mi dicono le loro impressioni o mi scrivono, perché ho sempre la mia email sul blog, la cosa che mi rende più felice è quando mi ringraziano perché si sono divertiti a leggerlo, un rimando di allegria, cioè la mia allegria è arrivata e ne ha scatenata altra quindi questa è la cosa che mi rende più felice.

Forse è presto per parlarne ma il secondo livello dopo "Pornoromantica" quale sarà?

Non lo so, ancora sono talmente impelagata in questo tour di presentazione che a fatica mi concentro su nuove idee. Posso giusto anticipare il fatto che sto ogni tanto scribacchiando incipit qua e là ma come ho sempre fatto quindi non è detto che non ripeschi un incipit magari di cinque anni fa piuttosto che scriverne uno nuovo su cui lavorare. Certo l’argomento sesso mi sembra abbastanza esaurito, dopo quattro anni di blog e quattro anni di interazione su questi argomenti con i lettori, con le domande assurde e non dei lettori l’argomento mi sembra abbastanza scandagliato. Inevitabile che qualunque cosa scriverò ci sia un qualcosa di romantico, di amoroso e magari di erotico perché comunque è una cosa molto bella che ho coltivato sempre nella mia vita il romanticismo, la fiducia nell’amore, nelle emozioni quindi magari ci sarà ma chissà.

Chiudiamo questo nostro incontro con un punto interrogativo?

Va benissimo. Mi sembra giusto, doveroso e rispettoso per il futuro avvenire.

Ascolta intervista audio.

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