Parlando di sĆ© afferma che leggendo l’impegno e il disimpegno sociale e miscelando tradizione ed innovazione definisce lo spazio compositivo. Attraverso questi principi l’Autore ha scritto Multiforme Uno il primo singolo.
Incontriamo Giuseppe Di Gennaro per conoscere quali i principi che hanno portato a scrivere questo lavoro.
PerchƩ Multiforme Uno?
Ho pensato a lungo su come avrei potuto chiamare questo singolo e per fare questo non volevo e non potevo prescindere dal mio progetto preesistente. Eā importante dire che questo singolo comprende tre pezzi che ho selezionato da un progetto originario a 12 tracce, rimasto inedito, che avevo intitolato programmaticamente āMultiformeā e che ora, si ĆØ preferito non pubblicare per intero nellāottica di una pubblicazione a più fasi. Multiforme Uno quindi per questi motivi. āUnoā, naturalmente, anche perchĆ© si tratta del mio primo singolo ufficiale che si potrĆ acquistare, colgo lāoccasione, nei prossimi giorni su tutti i circuiti di vendita di musica sul web.
Come nasce questo progetto?
Nasce dal bisogno di ādare vitaā, in termini di pubblicazione, a tutta una serie di canzoni che ho scritto negli ultimi anni e che continuo a scrivere ancora oggi con spirito a tratti famelico (mi avvicino ai cento brani depositati). Nasce, con tutti gli stimoli del caso, dalla mia naturale inclinazione a scrivere canzoni attingendo ai generi musicali in cui mi riconosco e che da tempo coltivo (canzone dāautore, folk/rock, brit pop, ballad, blues, indie rock, folk, musica contemporanea); e, soprattutto, nasce dalla precisa scelta di evitare un disco di brani che ruotassero attorno ad un unico tema e ad un unico genere. Il progetto ĆØ nato non come un concept album, ma come un progetto, appunto, multiforme.
Il tuo disco contiene i singoli: L’orologio, L’abitudine e Canzone Notturna. Sono lavori cosƬ differenti fra loro, quale il filo comune?
Si ĆØ vero.. L’orologio, L’abitudine e Canzone Notturna sono dei singoli, nello spirito, abbastanza differenti fra loro e riflettono, ognuno a suo modo, una maniera propria di affrontare le tematiche rispettivamente in senso acustico, pop/rock e folk/rock cantautoriale. La domanda che mi fai si ricollega anche alla grafica della copertina: dietro la sagoma di un mio primo piano, sbuca, dalla mia spalla, una gru per costruzioni che sostiene per mezzo di un filo un orologio, simbolo del tempo. Rispondendo alla tua domanda, il filo comune di questi tre brani, oltre che al mio modo di scrivere e alla mia voce, lo vedo nel tema del nostro rapporto con il tempo; nellāinvito a coltivare la semplicitĆ e una ācapacitĆ di costruzioneā dei rapporti e delle cose nel tempo.
Una liberazione verso la propria identitĆ nel lāorologio, un incitamento al pensiero e al movimento nel lāabitudine e una ninna nanna consolatoria e propositiva in canzone notturna.
Quali sono i musicisti che ti accompagnano in questo lavoro?
I musicisti che hanno contribuito a tutto questo sono diversi, specie se contiamo alcune collaborazioni avvenute nel progetto originario: passando dalla tagliente tromba di Andrea Sabatino in un blues nostalgico intitolato āfoto ricordoā, fino ad arrivare al basso elettrico di Marco Bardoscia nella tribale āGiulioā; altri brani che meriterebbero di essere pubblicati.
Mentre cosƬ come ĆØ stato per i concerti e per i brani inseriti su Myspace, i musicisti che mi hanno accompagnato nella realizzazione di āMultiforme Unoā, ognuno con il suo importante contributo sono: Fernando Casalino alla batteria, Davide Sergi alla chitarra elettrica, Antonio Bruno (canzone notturna e lāabitudine) e Stefano Cisotto (lāorologio) al basso, ancora Stefano Cisotto allāhammond nel lāorologio, ed infine io, al pianoforte, alla chitarra acustica e al rhodes.
Quali sono le “abitudini”?
Raccolgo la āpatata bollenteā ovviamente per dire che ce ne sono di buone e di cattive. Quelle di cui parlo nella canzone sono le abitudini discutibili di stare davanti alla televisione a tempo perso e prendere per bello ciò che lo schermo ci passa per il semplice fatto che sta lƬ, sono il rimanere alla superficie senza vedere quello che cāĆØ dietro e quello che cāĆØ, se cāĆØ, dentro. Sono lo stare indifferenti di fronte a qualcosa che riguarda gli altri finchĆ© non riguarda noi stessi. Sono, citando Martha Medeiros, il ripetere ogni giorno gli stessi percorsi, il non cambiare marcia e il non cambiare il colore dei propri vestiti. Poi ĆØ chiaro che in mezzo a tutto questo cāĆØ qualcosa che ci tira e ci tiene sù. Ma per quello lascio spazio, per chi vorrĆ farlo, allāascolto della canzone.
Stai lavorando alla pubblicazione di un cd?
Come ho detto prima ĆØ un lavoro che ho realizzato e, ad essere schietto, mi sento con la testa al terzo cd. Ma ora ĆØ il tempo di far conoscere e di godersi questa pubblicazione.
Le tue composizioni ritieni siano impegnate socialmente?
Non ho complessi nel dire che mi interesso delle cose che accadono e qualche volta, queste, vanno a finire nelle mie composizioni. Quando mi capita di scrivere una canzone è perché ci sono un insieme di rare alchimie che mi spingono a farlo. Che siano impegnate o no, è chiaro che non spetta a me dirlo..
La canzone d’Autore in Italia ha ancora quel fascino che assumeva negli anni passati?
La canzone dāautore in Italia, oggi, viene sostituita spesso da altro che dicono essere più moderno ma che in realtĆ dopo due mesi ĆØ più vecchio del vecchio, sembra non avere più quel fascino che assumeva negli anni passati perchĆ© la societĆ italiana di oggi ĆØ in genere più distratta e confusa rispetto a quella del passato e si accontenta di cose, non sempre a torto, più leggere e facilmente consumabili. CāĆØ anche da dire che la canzone dāautore fortunatamente cambia con il cambiare dei tempi e con la nascita di nuovi generi ha avuto negli ultimi anni un ventaglio più ampio di proposta. Quelli che ben pensano di Frankie Hi NRG, per esempio, secondo me ĆØ una canzone dāautore al pari di CāĆØ tempo di Ivano Fossati. Per la sua stessa forza, la buona canzone dāautore in Italia, considerati i tempi, credo che ritornerĆ presto a riprendersi lo spazio che merita.
Dopo questa prima bella
Dopo questa prima bella prova aspetto con ansia il secondo. Mi piace il coraggio che hai. Leggendo questa intervista e vedendo quello che ĆØ accaduto con Cristiano De AndrĆØ poco dopo tutto torna.