Sonorità a base rock dove un ruolo non secondario viene riservato alla scenografia.

Siamo a Reggio Emilia per ascoltare la musica de I Malastrana che incontrano Alessandra Ferrari e scrivono il nuovo singolo Irreverendi. Al microfono di Patrizio Longo I Malastrana con Pier Bernardi per conoscere e raccontare la loro linea sonora rock e le atmosfere e metriche rap. Bentrovati. Ciao! Come riuscite a combinare la musica rock con le metriche rap?

Non è facile, soprattutto non è facile evitare di scadere nel rap banale o nel rap fatto con basi create al Pc. Noi prima lavoriamo su una melodia o su un idea ben precisa che può essere anche un riff di basso o chitarre, poi in un secondo momento creiamo tutto il contorno musicale rendendolo un supporto coerente con il testo della canzone. La fase creativa è una delle parti del nostro lavoro che ci viene meglio e nella quale ci sentiamo più uniti ed affiatati anche se non è mai facile mettere insieme le idee di cinque teste diverse! Per fortuna e un po’ che suoniamo insieme e sappiamo riconoscere quando l’alchimia è giusta e quando siamo sulla strada giusta nella composizione. Solitamente lavoriamo insieme e poi io scrivo le varie parti precise più o meno per tutti, oppure arrivo già in sala prove con delle idee o magari un brano fatto e finito che poi viene rielaborato da tutti e dove ognuno mette poi del suo Un incontro fortuito quello tra i Malastrana ed Alessandra Ferrari, come avviene?

Grazie ad un amico comune, un chitarrista piuttosto noto in zona Emilia. Io avevo scritto un pezzo nel quale mi immaginavo sarebbe stata molto bene una voce femminile che fosse da contrasto alla voce di Gabriele. Parlando di questa idea è venuto fuori il nome di Alessandra e le abbiamo chiesto se aveva voglia di collaborare. Lei si è dimostrata molto carica e piena d’energia per il progetto e quindi non mi è rimasto altro da fare che sistemare il pezzo definitivamente. Poi siamo andati in studio per registrare e la sintonia tra lei e la band è risultata perfetta! Alessandra possiede una voce splendida, graffiante dove deve esserlo e armonica dove serve, era esattamente la voce che ci serviva per far sì che Irreverendi rendesse al massimo delle sue potenzialità. Irreverendi è il titolo del vostro nuovo singolo, com’è nato? L’ho scritto pensando ad un pezzo che desse una scossa alla gente, sia da un punto di vista musicale che del testo. Volevamo arrivare ancora più vicino alle persone e l’utilizzo di termini estremamente “di uso comune” e “di strada” ci hanno permesso di raggiungere lo scopo. L’introduzione del synth nella base della strofa e dell’uso della batteria elettronica era un passo che noi Malastrana non avevamo ancora fatto ma che si è rivelato azzeccato per questo pezzo che ha avuto come risultato un sound moderno e accattivante, proprio quello che volevamo avere.

Un titolo che rappresenta l’irriverenza verso?

Verso il sistema che al momento nuoce a molte persone di tutte le età e di qualsiasi estrazione sociale, inculcando valori banali e una morale anti morale. Videopoker, carte, soldi, cocaina, droghe in generale sono per noi lenitivi che nascondono a chi ne fa uso la tristezza della propria situazione e della situazione del paese in generale. Noi, come diciamo nella canzone, non vogliamo dare né giudizi né consigli perché siamo i primi ad aver combinato svariati casini nelle nostre vite e se anche ora ci siamo tutti quanti raddrizzati parecchio non ci scordiamo da dove veniamo e non ci permettiamo di giudicare. Irreverendi è un affresco dell’Italia del 2012, di tutto quello che secondo noi non va, e noi Malastrana siamo “recidivi” quando si tratta di ripetere che sono i valori semplici, veri ed autentici quelli che possono migliorare la situazione del nostro “Bel paese”!

In rete “gira la voce” della realizzazione di un videoclip di Irreverendi, qualche anticipazione?

Sì, stiamo ultimando le riprese in questi giorni! Sarà una bomba! Almeno speriamo! Tutta la “Malastrana crew” ha lavorato sodo e sotto le direttive del regista che ci ha accompagnato in questo progetto! Preferiamo non rivelare niente sui contenuti del video anche perché, in accordo con il nostro ufficio stampa, abbiamo optato per la sua promozione in un modo un po’ particolare… quindi possiamo solo dire che se ne vedranno delle belle!

Quali sono i vostri padri sonori?

Tutto il rock anni 90, dai Radiohead ai Rage against the machine, dai Jane’s addiction ai Muse, dai Red Hot Chili Peppers ai Suicide tendences! Il grunge di Seattle, Hendrix, i Doors e gli artisti del pop rock psicadelico anni 70 e anche qualcosa di italiano come i Negrita ed alcuni gruppi che fanno rap dei quali stimiamo molto la bravura nonostante non facciano parte (In certi casi per loro scelta) del panorama mainstream radiofonico italiano, ma hanno acuto il merito di dar vita a un movimento underground. In generale il nostro retroterra musicale è questo ma non c’entra molto con la nostra musica che invece è più moderna e più attenta alle innovazioni sonore del nostro periodo che, unite alla creatività della band, hanno come risultato una musica che, almeno in Italia, non ha precendenti, né gruppi di riferimento, per quanto ci risulti.

I vostri progetti per il futuro?

Vogliamo vedere dove ci porterà l’uscita del videoclip di Irreverendi e poi stiamo scrivendo il nostro prossimo disco che vedrà la luce fra non molto tempo. La musica sarà ancora più particolareggiata rispetto al nostro primo lavoro “Attimi”, sarà un disco più sperimentale e con delle sonorità fortissime ma non mancheranno melodie che anche se ricercate saranno abbastanza orecchiabili. Certo tutto dipenderà dall’etichetta con cui registreremo il disco, per ora stiamo valutando le proposte che ci hanno fatto e ci stanno facendo alcune labels italiane. Sicuramente registreremo il disco a cui poi seguirà un tour che ci possa portare a suonare dove la nostra musica non è ancora arrivata, visto che i live sono una delle parti più belle della nostra esperienza musicale e nella quale riusciamo maggiormente ad aver successo ed arrivare alle persone.

Foto: Archivio Band

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