Sono una band di Torino, hanno appena ultimato il loro primo disco intitolato G-Star che sta ricevendo numerosi i riscontri positivi. Partecipano con un cortometraggio e documentario al Torino Gay Film Festival. Incontriamo i Glamory con Paolo Cuninberti per parlare di questo viaggio in musica.

Quali sono stati gli ascolti che hanno preceduto questo lavoro?

Noi quattro arriviamo da percorsi musicali molto differenti. Radicalmente differenti. E questa secondo me è la forza principale del nostro progetto. Ascoltando canzoni come Ombra e Le tue mani (entrambe in G-Start, nostro primo lavoro ) si notano differenti ispirazioni musicali. Da una parte il trip hop di Le tue mani, e dall’altra l’influenza quasi rock di Ombra. Se si ascolta colori si sente subito l’influenza dance di band come Chemical Brothers, mentre Domani è una classica ballata pop. Ognuno di noi ha sicuramente un ruolo fondamentale nella costruzione delle canzoni e degli arrangiamenti (che nascono sempre da un mio canovaccio di testo e linea vocale), ma si sente una mano piuttosto che un’altra sui vari brani.

Cosa significa suonare musica indipendente in Italia, quali le difficoltà incontrate?

Suonare dal vivo è sempre più difficile, perché l’interesse per i concerti è sempre inferiore, si riempono le discoteche ma difficilmente si vede uno spazio per live emergente pieno di gente (che non siano amici) anche se gratuito. Gli interessi stanno cambiando. Noi riusciamo a suonare abbastanza perché abbiamo un doppio set (acustico ed elettrico) che ci permette di suonare in contesti molto differenti. Abbiamo inoltre la fortuna che Manuele, nostro batterista, sia anche fonico di studio e abbia un suo piccolo studio all’interno del quale possiamo registrare tutto il nostro lavoro. Questo ci permette di poter azzerare i costi di realizzazione del prodotto e di poter investire un pochino sulla promozione. Ovviamente dovendo mantenerci in altri modi diventa difficile dedicare alla musica tutto il tempo che vorremmo, ma ci proviamo e ce la stiamo facendo.

Come inizia questa avventura?

Questa avventura inizia dalle ceneri di un progetto precedente di cui facevamo parte io (Paola, cantante) e Manuele (batterista). A Gennaio del 2009 ci siamo trovati senza pressioni esterne e abbiamo deciso di procedere con le nostre idee sviluppandole secondo il nostro gusto. Abbiamo iniziato a scrivere e abbiamo coinvolto Simone, bassista e chitarrista di alcune formazioni underground torinesi e Alberto, pianista e tastierista, iscritto al conservatorio e compositore per varie realtà torinesi. A Giugno 2009 i nostri primi due live a Torino e Milano in cui presentiamo il nostro embrionalissimo prodotto 321 che riscuote buon successo. Inizia però a Settembre 2009 l’esperienza vera e propria di live e registrazioni. Iniziamo a lavorare a G-Start che ha preso forma come p vero e proprio e Gennaio 2010. É scaricabile gratuitamente dal nostro sito www.glamorymusic.com e abbiamo già avuto quasi 1.000 download che per noi sono un grande successo.

Adesso raccontiamo di Domani. Il singolo da G-Star ed anche il primo video del cd?

Domani è il primo brano dei Glamory. É nato in un periodo molto scuro e parla di una rivalsa, di un rialzarsi quando tutto sembra perduto. Il Videoclip è ancora in fase di definizione e sarà il “riassunto” narrativo del Cortometraggio La Capretta di Chagall a cui abbiamo lavorato in questi mesi.

Cosa intravedete nel domani? Noi stiamo cercando di fare musica nel nostro Domani, vogliamo riuscire a fare del palco la nostra cosa. Siamo consapevoli delle difficoltà e soprattutto dei limiti che può avere il nostro tipo di musica, troppo pop per il mondo underground-indie e troppo sporco per il mondo mainstream. Però riceviamo critiche sempre positive e vogliamo continuare a credere che ci sarà uno spazietto anche per noi.

State anche lavorando ad un cortometraggio?

Sì, abbiamo lavorato alle musiche de La Capretta di Chagall, ultimo lavoro di BADhOLE Video, collettivo femminile di cui faccio parte. Abbiamo lavorato alla colonna sonora, inserendo Le tue mani, Domani, Colori più alcune tracce di pianoforte e alcune basi di accompagnamento. Il risultato è ottimo e su Youtube si può vedere il trailer che ha già ricevuto un sacco di visualizzazioni. Tra l’altro questo cortometraggio è stato l’unico lavoro italiano selezionato in concorso al Torino Gay Film Festival (festival internazionale a tematica omosessuale più grande in Europa e solo tre al mondo, dopo Dan Francisco e New York) e ha vinto il premio del pubblico 2010.

Un aggettivo per descriver il lavoro?

Curioso.

Com’è in questo momento la scena torinese?

Siamo tanti gruppi, di estrazione molto diversa, ma come dicevo prima purtroppo non è più cosi semplice suonare dal vivo sperando che qualcuno per caso passi ad ascoltarti. Purtroppo non c’è più il movimento forte e coeso degli anni 90, ma ci sono alcune realtà interessanti.

Progetti per il futuro?

Stiamo cercando di uscire un po’ da Torino e dal Piemonte e ci stiamo muovendo verso il centro Italia, con set acustici ed elettrici. Vorremmo riuscire a trovare una persona che abbia voglia di aiutarci con il live, perché è molto faticoso star dietro. Inoltre stiamo iniziando a lavorare con un’attrice/regista alla realizzazione di uno spettacolo teatrale per Teatro Ragazzi. E chiaramente abbiamo un disco praticamente pronto e aspettiamo solo che qualcuno ce lo produca.

Dove possiamo ascoltarvi sul web?

Su www.glamorymusic.com da cui potete avere info sulla nostra Band.

Foto: Elena Soroldoni

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