Sergio Mancinelli

Incontriamo una voce storica della radio italiana, Sergio Mancinelli, protagonista del format “Discoring”, che ha rappresentato uno dei momenti più importanti nel rapporto tra radio e tv.

Per alcuni anni ha condotto “Area Protetta” su Radio Capital, adesso trasferito sul portale di Rockol. Dall’FM al web un passaggio obbligato, forse, come unica soluzione ad una radio che sembra accettare solo giovani ascoltatori della fascia 25-35 anni; ed il resto?

Mancinelli inizia a raccontare la sua esperienza dopo aver acceso la storica luce del microfono: "Sei On-Air."

Un periodo d’oro quello in cui ti affacciavi sulla scena radiofonica. Diversi i nomi che da lì a breve avrebbero spopolato nelle Radio nazionali. Qual è il ricordo che hai della fine dei ’70?

Direi un periodo pionieristico, dove questo non era neanche considerato un lavoro e naturalmente neanche retribuito, ma è stato il più entusiasmante e naturalmente anche una grande palestra.

Potremmo considerarti antisignano della figura del conduttore radiofonico. Come nasce il tuo amore per la Radio?

Sicuramente da bambino, di fronte a quei monumentali mobili dove dentro c’era la radio, sotto il giradischi e nell’altro sportello la rastrelliera dei 45 giri. Ho ascoltato la radio da sempre e intorno ai 13 anni scoprii che la sera in onde medie si captavano radio inglesi e da lì non mi sono più staccato.

L’apice artistico di Mancinelli è sicuramente "Discoring". Mi racconti un aneddoto legato a quel format?

E’ l’apice televisivo. Il momento indimenticabile fu la convocazione per presentare il Festival di Sanremo che arrivò proprio durante la registrazione di una puntata. E chi se lo scorda più quel pomeriggio!!

Per un periodo della tua esperienza professionale hai rivolto l’attenzione al doppiaggio. Era divertente?

Sicuramente, ma anche molto impegnativo. Il doppiaggio è una catena di montaggio dove c’è però bisogno di altissima specializzazione e versatilità. E’ un lavoro appagante ma anche molto duro.

Qual è "l’Area protetta" di Sergio Mancinelli?

Il mio studio, in mezzo alla mia musica.

Come ti ritrovi a Radio Capital?

Grazie a Carlo Mancini e alla sua irripetibile direzione artistica. Da 650.000 a oltre 2.000.000 di ascoltatori in un paio d’anni. Un risultato fantastico, fatto di un lavoro continuo di altissima qualità radiofonica.

Dalla Fm al Web il futuro?

Forse tutte e due le cose. Tra poco le radio web si potranno ascoltare anche in macchina e allora molto cambierà nel panorama radiofonico.

Cosa significa per te trasmettere su Rockol?

E’ una opportunità che ho preso al volo e della quale ringrazio Franco Zanetti che di Rockol ne è il direttore e il motore. Mi ha dato la possibilità di tenere vivo il rapporto con migliaia di ascoltatori. Poi la puntata la mettiamo sul sito: www.sergiomancinelli.com con la mia voce, i samples dei brani e i video. Certo non è la diretta, ma è fatto col cuore.

Come hai preso la scelta dell’omologazione dei format e della chiusura di "Area Protetta" da parte del nuovo Direttore Artistico?

Veramente non l’ho saputo dal nuovo direttore ma dal suo giovane assistente. Il direttore non so perché, ma non me lo ha detto di persona, mi aveva solo detto di non conoscere la trasmissione in quanto l’aveva ascoltata solo 10 minuti.

Hai avuto modo di parlare con Linus su questa scelta "punitiva"?

Mi sarebbe piaciuto, ma alle mie richieste anche scritte di un incontro, non ha fatto seguito nulla.

La radio continua a conservare una magia. Quella dettata dalla luce rossa che avverte di essere in On-Air?

La magia di essere tra migliaia di persone in Italia e in giro per il mondo, nello stesso istante.

Hai rimpianti del passato?

No, proprio no. Certo, come si diceva a scuola, se mi fossi impegnato un pò di più…….Ma ho fatto tante cose importanti e lavoro per continuare a farne almeno qualcun’altra.

Se un ascoltatore della Radio fuori dal target 25-35 oggi vuole ascoltare un po’ di musica "seria" deve avere un i-pod per farlo?

Se ce l’ha tanto meglio. Certo sarà difficile oramai trovare una radio che gli dia dei buoni consigli.

Vinile o Cd?

Entrambi, magari meglio se di qualità. Poi ognuno si sceglie la sua naturalmente

Un messaggio libero fuori dalle convenzioni.

Ci mancherebbe altro!!!!!!

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