Un viaggio della durata di 50 minuti alla fine del quale si avverte una sensazione di arricchimento dello spirito. Questa sensazione, probabilmente, è data dall’insieme degli strumenti utilizzati, fra tutti l’ammaliante suono dell’Hang ed dei campioni di suoni della natura.

Questa mi sembra l’essenza che meglio descrive il nuovo lavoro per gli Ochtopus dal titolo Niente Apparente (2010 – Etnoworld Srl).

Al microfono di Patrizio Longo incontriamo Mimma Pisto per raccontare questo viaggio fra mille diversi suoni che viaggiano in un’unica direzione melodica. Bentrovata Mimma?

Inizierei con il ringraziarvi di avermi invitato a questa intervista, ne sono molto onorata. Come lo sono per essere stata scelta dagli Ochtopus ad interpretare il brano “Rumori di sottomarino”. Devo dire che entrare nel loro “mondo” così ricco di suoni e di atmosfere decisamente non convenzionali non è stato immediato, per me che ho alle spalle un percorso musicale differente.( ricordare magari che vengo dal jazz, dal soul e funky). Ma proprio per questo motivo sfidarmi con tale lavoro credo abbia avuto un risultato molto soddisfacente!!! Si, devo dire che sono molto contenta di ciò che è venuto fuori…sperimentarsi è sempre qualcosa che fa crescere e scoprire nuovi suoni o semplicemente sensazioni che arricchiscono l’anima. (Per cui grazie Ochtopus!!). Attraverso l’intreccio degli strumenti e al testo così profondo gli Ochtopus hanno portato anche me nel loro “sottomarino”, ne ho percepito il rumore,il silenzio, i suoni, la lentezza..la solitudine ma anche la pace..l’armonia del mare.. un viaggio talmente suggestivo da farmi sentire davvero ogni singola parola, ed io, ho cercato di dare a quelle parole il suono che loro stessi mi hanno trasmesso, con le chitarre, con i fiati e con le percussioni…il viaggio prosegue!!

Un viaggio fra i diversi stili dove si ascolta una ricca ricerca di suoni?

Quale metodo migliore di cercare suoni, idee e spunti se non a pieni …Tentacoli!!! (….uno dei vantaggi di essere un gruppo numeroso). Tentacolare, nel senso che ogni braccio è uno stile, collegato al “corpo”, alla creazione, come ogni tentacolo è anche uno di noi, uno strumento, una sonorità diversa. Decisamente prensile e tattile. Niente Apparente è un lavoro che guarda verso cultura del mediterraneo? Possiamo dire che rispecchia quello che siamo noi, quello che ognuno di noi porta dentro e che attraverso le varie esperienze riesce a trasmettere fuori; principalmente il nostro bacino dal quale attingiamo è logicamente “casa nostra”. Il Mediterraneo, ma come possiamo non riconoscere ormai che grazie alla rete basta un clic per fare in modo che il mondo sia il nostro mediterraneo.

Ma le influenze sono davvero tante soprattutto quelle provenienti dalla cultura gitana e dal tango?

C’è un po’ di tutto, un po di Marocco e un po’ d’Italia, e anche la libia, l’Egitto, la Grecia, la Spagna, e chissà quali ci stiamo dimentichiamo… separati tutti, noi e loro, solo da una striscia di mare, che oggi come un tempo più che separare, ci unisce tutti. Ogni musica di ogni popolo riflette “burrasche”. Noi siamo in tanti, e siamo diversi, e ognuno ha la propria storia, felice quanto travagliata. Per cui sì, siamo un po’ balcanici nel nostro far convergere tutte queste “burrasche”, ma anche passionali, torbidi e fumosi come solo il tango sa essere.

Il disco arriva dopo Calamari da passeggio. Quale il filo conduttore?

Calamari, sottomarino, abissi, tentacoli, più che un filo mi verrebbe da dire una lenza conduttrice…. Sicuramente li lega la voglia di trasmettere la nostra felicità nel fare musica. Abbiamo costruito I brani di Niente Apparente e ascoltandoli e riascoltandoli abbiamo sentito la stessa aria di festa, di scanzonata carovana alla quale non manca mai il vento in poppa; e forse nel nuovo cd si respira ancora più una libertà leggera.

Cosa avete tralasciato in questo ultimo lavoro?

….beh, logicamente qualche cosa per il prossimo CD!…battute a parte…più che tralasciato direi che abbiamo scelto, cosa non sempre facile quando ci sono sette teste pensanti e decise. Sicuramente non abbiamo tralasciato nulla che a posteriori ci abbia fatto recriminare, questo Niente Apparente a noi piace davvero.

Raccontiamo delle numerose e simpatiche riletture. Un valore aggiunto?

Il brano Pop Corno è nato in sala di registrazione, decisamente un gioco derivato da un tormentone; definiamolo pure un antistress. A Quai di Yan Tiersen, rientra tra quei brani, quelle atmosfere che influenzano le nostre ispirazioni. Sia Tiersen che I fantastici 17 Hippies sono tra i nostri autori preferiti e ci è venuto spontaneo volere ringraziarli alla nostra maniera, e cioè facendone una versione ….tentacolare.

La copertina del cd ritrae un uomo che dall’oblò di un sottomarino osserva il mondo esterno ed incuriosito lo racconta ai suoi compagni, meglio definirli ascoltatori?

Compagni o ascoltatori che differenza fa? Anzi tra l’uno e l’altro non ve ne è alcuna secondo noi. Quando ci si pone all’ascolto di una musica di una voce, di un racconto o comunque di un’altra persona non si diventa forse complici dello stesso viaggio, anche se immaginario? Il marinaio sta osservando ciò che c’è fuori, tramite specchi e lenti che gli riportano una realtà di cui non può avere alcuna certezza. Un gioco di riflessi e di deformazioni. In sottofondo, il bordone cupo del sottomarino che si inabissa. Fuori, potrebbe anche non esserci niente… ma come può esserne sicuro, se vede solo un ritaglio di periscopio, specchi contrapposti che deformano e inquadrano?

Avete in programma dei live?

In questo momento stiamo sfruttando la rete il più possibile per fare arrivare il nostro sottomarino più lontano possibile; quando proponi la tua musica l’incontro/scontro con chi gestisce I locali diventa sempre un po più difficile, ma le occasioni non mancano.

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