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Un successo inatteso quello che stanno riscontrando gli Oblivion nel reinterpretare un classico senza tempo di Alessandro Manzoni: I Promessi Sposi.

Incontriamo Lorenzo Scuda per raccontare di questo esperimento teatrale fra parole e musica.

Come si incontrano gli Oblivion?

Gli Oblivion si incontrano nel 2002 all’Accademia di Musical di Bologna e nel 2003 mettono in scena il loro primo spettacolo in omaggio al grande artista e autore futurista Rodolfo De Angelis. Da quel momento in poi il nostro lavoro insieme si è articolato in diversi omaggi a protagonisti della scena musicale e teatrale italiana del 900 quali il Quartetto Cetra, Giorgio Gaber, addirittura il Trio Lescano. Per arrivare alle ultima produzioni in cui abbiamo definito con precisione un nostro linguaggio “originale che fosse la sintesi di tutti i “maestri” che avevamo incontrato con l’aggiunta di un nostro personale sguardo sulla realtà che ci circonda.

Mi racconti come è nata l’idea di mettere in scena I Promessi Sposi in una chiave differente?

Da quando abbiamo conosciuto i Cetra ci siamo scoperti amanti dei “centoni” e delle parodie e abbiamo lavorato a diversi testi fra cui l’Otello e l’Inferno di Dante. Poi a Novembre mentre allestivamo la nostra nuova produzione sentivamo il bisogno di inserire anche lì una parodia importante, ma che fosse veloce, fulminea, sintetica e che prendesse in giro un caposaldo della letteratura italiana. I Promessi Sposi ci è sembrata la scelta ideale.

Avreste mai pensato che il tributo a questo romanzo avrebbe riscosso un successo così rilevante?

Lo speravamo. Sono due anni che mettiamo video in rete, nella speranza che uno di questi riscuotesse un successo tale da portarsi dietro anche gli altri. E’ avvenuto con i Promessi Sposi e in modo davvero repentino, ma così clamoroso che sull’onda di quel successo stanno accadendo tante cose molto belle. Fra cui un grandissimo interesse in tutti i teatri italiani per il nostro lavoro. Interesse che si concretizzerà in una bella tournèe il prossimo inverno.

Un romanzo che viene raccontato in solo dieci minuti. Quali le difficoltà nella sintesi?

Meno di quello che potrebbe sembrare. La trama dei promessi sposi non è così intricata. Non è certo nella trama che risiede il fascino di questo libro. Altrimenti Manzoni avrebbe scritto un’opera teatrale. I Promessi Sposi sono grandi negli squarci di vita sociale, cultura, storia che ci restituiscono in ogni capitolo

Chi sono gli Oblivion?

Artisticamente una sperimentazione genetica fra il Quartetto Cetra e i Monty Python. Ma soprattutto dei grandi lavoratori. 5 professionisti di teatro musicale vecchi dentro, che provano per mesi i loro numeri divertendosi ancora come dei bambini

Dopo I Promessi Sposi avete in programma altri tributo musicali?

Speriamo presto di portare in teatro la nostra parodia dell’Inferno Dantesco. E’ pronta, e’ formidabile non vede l’ora di vedere la luce. Speriamo in futuro… Per ora porteremo nei teatri il nostro esplosivo Oblivion Show un varietà con il meglio del nostro repertorio sperando che tutti gli internet fans affollino e platee dei teatri di tutta Italia. Vi aspettiamo!

Il video dei I Promessi Sposi in musica

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