guidi-guerrera-another-link.jpg“Another Link ” è il nuovo lavoro di Guido G. Guerrera, giornalista e scrittore. Il libro è incentrato sulla figura del celebre artista Franco Battiato. Non soltanto l’analisi “dal di dentro” di un raro percorso sapienziale tradotto in arte ma specialmente il racconto di un’amicizia ormai antica. Incontriamo Guido al quale rivolgiamo alcune domande su come è nata la loro amicizia, sulla personalità del Maestro. Definita da Guido, «Semplicemente complicata.», il sufismo ed altri aspetti che ripercorrono la carriera dell’Artista…

Se dovesse definire con un aggettivo la personalità di Franco Battiato quale assegnerebbe?

Semplicemente complicata.

In una società con ritmi frenetici pensa che il praticare meditazione possa essere un modo per fuggire?

Al contrario, è sinonimo di un ritorno a casa: nella consapevolezza di quella parte interiore del nostro io sovente dimenticata. Another Link il suo ultimo lavoro; fotografa una personalità decisamente creativa. Fatta da mille differenti sfaccettature quale l’ha colpita? Una personalità complessa e poliedrica è interessante nella sua unità fatta di aspetti molteplici. Se mancasse anche uno solo di questi elementi avremmo a che fare con un’altra persona, con un individuo diverso. Allora non avrei scritto un libro su Battiato.

Perché definirlo un Sufista, coloro che rappresentano la parte “illuminata” dell’Islam. Una reminescenza del periodo trascorso in Sicilia?

Lo definisco sufi, come potrei definirlo taoista. Sono qualità peculiari di un certo cammino spirituale comuni a tutte le filosofie e le religioni del mondo e al di là di classificazioni rigide. Naturalmente l’appartenenza a una data area geografica crea identificazioni più spontanee e dirette. Dove nasce la sua amicizia con Franco Battiato. Qual’è stato il “link” che ha stabilito il rapporto? Nel tempo forse qualche esistenza fa, nello spazio al Teatro Verdi di Firenze una quindicina di anni or sono. Il link, cioè il collegamento ma anche nella accezione di ‘anello di una catena’ che io preferisco nasce senza calcolo, né progetti ragionati. Accade che due persone si incontrino sulla stessa strada che stanno percorrendo e si incamminino assieme, ciascuno col proprio bagaglio. ‘Another Link’ è sinonimo di anelli che si aggiungono alla catena dell’amicizia e di certe affinità comuni.

La passione per l’Arte, i continui riferimenti all’Oriente pensa che siano tracce di un infanzia passata in una terra di confine come la Sicilia?

E’ un discorso complesso, comunque è certo che ho potuto sempre riscontrare una effervescenza mentale nei siciliani unica, scaltra e talvolta perversa con pochi termini di confronto. E’ anche vero, come afferma Manlio Sgalambro, che la vocazione insulare e drammatica della Sicilia è quella della fine. Questi scontri di tendenze e tensioni possono provocare, con l’attrazione per l’altrove, scoppi di arte straordinari pari alla passione irresistibile nei confronti di una donna ideale, della mistica Leyla orientale. “Padrino” del Maestro fu l’indimenticabile Giorgio Gaber.

A suo avviso esistono tratti in Battiato che ricordano la personalità eclettica di Gaber?

Sinceramente amo poco questi ‘giochetti’. Noi italiani non stiamo in pace se non stabiliamo somiglianze con qualcosa o qualcuno. Un pittore deve essere comparato a un altro, e si cercano nel volto di un attore i tratti che potrebbero rievocare uno che lo ha preceduto.

Gaber e Battiato?

Due universi a se stanti.

Se tentassimo di delineare il cammino spirituale del Maestro a che punto ci troveremmo?

Questo dovremmo chiederlo a lui, che conoscendolo, risponderebbe di esserne all’oscuro totalmente. L’evoluzione spirituale non è un concorso a punti: è fatta di progressi ma anche di soste e cadute come ogni tipo di viaggio su questa terra. Diciamo che il centro di gravità permanente è la ricerca costante di una condizione provvisoria.

Quali sono state le regole che si è imposto prima di scrivere Another Link?

La disciplina e la serietà professionale. Scrivere un libro come diceva Hemingway è un’avventura pericolosa perché comporta grande impegno e responsabilità. In questo caso sapevo bene di dover lavorare su un personaggio del calibro di Franco Battiato, ben intuendo le aspettative dei suoi innumerevoli estimatori che non potevo deludere come lettori. I riscontri in termini di vendite che la casa editrice Verdechiaro sta avendo e i pareri positivi pubblicati anche sul web sono dati incoraggianti. Posso dire che le regole – cardine sono state quelle di offrire un buon prodotto ai lettori con un occhio vigile alle esigenze di Franco. Spero di esserci riuscito.

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