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Una foto in una cornice,
un ricordo nella galleria del telefono,
un sentire lontano ed un abbraccio che si sente, ma non si vede.
Un’energia intorno a me, che sono parte di te.

Resta questo nodo in gola, che non si scioglie mai davvero.
Resta la tua voce, come un’eco gentile che attraversa i giorni, nei respiri lenti, tra le foglie mosse dal vento.

Resta il vuoto che hai lasciato, e che nessuno potrà colmare, perché solo tu avevi la chiave di certi spazi del sentire.

Resta la mia mano che si muove nell’aria come per cercarti ancora, come se il tempo potesse riportarti indietro.

Resta quella luce che brillava nei tuoi occhi, e che io cerco ancora nei cieli, nelle stelle, nei sogni.

Torno spesso lì, dove eravamo.
Nei gesti semplici, nei dettagli che sembravano nulla e invece erano tutto:
una canzone che amavi, il profumo della tua cucina, il suono della tua risata che apriva il giorno.
Il mare al mattino presto, le parole dette piano, l’amore che si capiva anche in silenzio.
Perché tutto parla di te, anche quello che tace.
Soprattutto quello che tace.

Vorrei poterti dire che il dolore si placa, che il tempo guarisce.
Ma non è vero.
Si impara solo a conviverci, a portarlo con grazia, come una cicatrice bellissima che racconta chi siamo.
Si impara a sorridere con gli occhi lucidi, a parlare di te senza spezzarsi del tutto.
Si impara a camminare sapendo che non sei lontana, solo invisibile.

Io vado avanti, ma ogni passo ha il tuo nome cucito dentro.
Ogni respiro ti contiene.
Ogni silenzio ti custodisce.

Ti porto con me, sempre.
Nel battito, nella pelle, nella memoria viva dell’amore che non muore.
Il tempo passa…

Ma tu,
tu resti.
Sempre.

Music track: Morning Light by Epic Spectrum

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