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L’incontro è una bella occasione per rivivere un momento brillante della radiofonia italiana. Siamo negli anni ’80 e Radio Rai lancia un programma del tutto nuovo, per formula e orario di programmazione: Rai Stereonotte.

Un viaggio sonoro senza confini di genere e tempo, l’ascoltatore della notte era accompagnato da quattro voci che si alternavano al microfono.

L’intervista con l’autore Giampiero Vigorito, una voce dello storico format di casa Rai.

Giampiero Vigorito: Rai Stereonotte la musica senza confini
Giampiero Vigorito: Rai Stereonotte

In questo speciale vi racconto di un libro, appena distribuito: Raistereonotte edito da Iacobelli Editore. Un viaggio notturno, tra sogni, miti e suggestioni di un’America immaginata, quella che noi ragazzi degli anni ’80 scoprivamo attraverso la musica che arrivava da oltremanica, trasmessa via radio. Era un sogno, forse un’illusione, ma ancora oggi vibra forte nei ricordi. Al microfono di System, ho incontrato Giampiero Vigorito, uno dei protagonisti di quell’epoca magica, per parlare di un libro appena uscito per Iacobelli Editore, dedicato a Raistereonotte.

Ho chiesto a Giampiero se potessimo definire Stereonotte come la trasmissione dei “sogni sonori“, e lui ha confermato: il libro racconta la storia di questa radio notturna andata in onda dal 1982 al 1995, una vera mosca bianca nel panorama radiofonico italiano. RAI Stereonotte nacque per contrastare il crescente potere delle radio private, offrendo però una libertà totale di scelta musicale. Le voci dei conduttori, sparpagliate tra Rai Stereo 1, 2, 3 e perfino la filodiffusione, accompagnavano gli ascoltatori in ogni angolo della notte.

Giampiero Vigorito

Mentre le radio private chiudevano i battenti a mezzanotte o poco più, lasciando spazio ai nastri registrati, Stereonotte era viva, in diretta, proprio insieme a chi lavorava di notte: panettieri, camionisti, operai, ma anche studenti, liceali, universitari che trovavano nella musica un compagno di studio e d’anima. Una varietà di pubblico che nessuno si aspettava.

Abbiamo ricordato la struttura della trasmissione: quattro conduttori tra cui lo stesso Giampiero ciascuno con la propria identità musicale ben definita. C’era chi si occupava della storia del rock, chi dell’afroamericano, chi dei classici… e Giampiero stesso curava principalmente il pop inglese, con un equilibrio tra brani di facile ascolto e proposte più ardite, capaci di rompere le abitudini e stimolare la curiosità.

Parlando del libro, Giampiero Vigorito mi ha raccontato che non si tratta di un’opera nostalgica: è piuttosto un racconto corale, con contributi dei conduttori, dei collaboratori e soprattutto degli ascoltatori. Questi ultimi, grazie a un invito lanciato sui social, hanno inviato i propri ricordi, dando vita alla parte più emozionante e spirituale del libro. Ci sono anche interviste a personaggi noti da Baglioni a Bennato, da Arbore a De Cataldo che ascoltavano il programma, spesso di nascosto, affascinati da quella radio così libera.

Abbiamo toccato anche il legame strettissimo tra RAI Stereonotte e la rivista Rockstar, da cui provenivano molti conduttori. Era una comunità, un laboratorio di pionieri, un’avanguardia culturale che ha preceduto di decenni gli algoritmi delle piattaforme musicali. Nessun disco imposto dalle etichette, nessuna heavy rotation obbligatoria: ognuno sceglieva liberamente cosa trasmettere, basandosi sulla propria conoscenza e la propria collezione di dischi.

Infine, abbiamo parlato del sito Via Po’ 14, un vero e proprio archivio digitale nato dalla passione di un ascoltatore, Giovanni De Vigori, che ha raccolto e digitalizzato centinaia di cassette registrate durante gli anni del programma. Un archivio della memoria, legato a quello studio angusto ma accogliente, che era il nostro nido notturno.

Prima di salutarci, ho chiesto a Giampiero di presentare un brano simbolo di quella stagione: The Nightfly di Donald Fagen, uscito nel 1982 proprio in contemporanea con il debutto di Stereonotte. Un disco che come lui stesso ha detto rappresenta l’anima architettonica della radio notturna. E con questo brano ci siamo congedati, ringraziandolo per averci riportato in quel sogno sonoro che fu RAI Stereonotte.

Ascolta intervista a Giampiero Vigorito una voce di Raisteronotte

Foto: Ufficio Stampa

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