Prosegue il tour EMOZIONI, La mia vita in canzone…, una straordinaria serie di concerti narrati che vede protagonisti Gianmarco Carroccia e Mogol.
Insieme sul palco per raccontare il mito di Lucio Battisti. Un’esperienza unica che intreccia musica e parole, portando il pubblico dentro la storia di alcune tra le più celebri canzoni italiane.
Sul palco, la voce intensa di Gianmarco Carroccia e il racconto di Mogol si fondono con l’accompagnamento della band, dando nuova vita ai brani che hanno segnato intere generazioni. Un’esperienza che va ben oltre il semplice concerto: è un viaggio nell’anima della canzone italiana.
Con Gianmarco abbiamo ripercorso insieme le origini della sua passione per Battisti. Mi ha raccontato che tutto è cominciato per caso, da bambino, ascoltando una canzone dal mangianastri dell’auto di suo padre. Da quel momento ha iniziato a esplorare un repertorio che, ancora oggi, continua a sorprenderlo per la varietà, la profondità e la capacità di raccontare la vita in modo autentico.

Uno dei momenti più emozionanti dell’intervista è stato quando gli ho chiesto quale fosse stata la canzone che per prima lo ha colpito. Mi ha parlato di Le allettanti promesse, brano poco noto tratto da Il nostro caro angelo, che lo ha conquistato per la tematica e per l’intensità interpretativa. Da lì è iniziato un percorso che lo ha portato non solo a cantare ma anche a scrivere canzoni, ispirato proprio da quel mondo Battisti-Mogol che tanto lo aveva affascinato.
La collaborazione con Mogol è nata qualche anno più tardi, dopo un primo incontro fugace durante un’esperienza formativa nella scuola del Maestro. È stato poi un concerto a Sperlonga a dare il via a questa avventura condivisa. Da allora, portano in scena concerti narrati che raccontano oltre alla musica anche gli aneddoti, i significati più profondi e a volte inaspettati delle canzoni, restituendo al pubblico l’intimità di un repertorio che appartiene alla memoria collettiva.
Parlando del suo percorso al fianco di Mogol, Gianmarco ha sottolineato l’importanza della puntualità, della professionalità e della capacità di valutare con lucidità il proprio lavoro artistico. Valori che oggi sente suoi e che porta con sé in ogni concerto.

Gli ho chiesto anche cosa si prova a interpretare Battisti sul palco. Mi ha parlato di una grande responsabilità, ma anche della bellezza di condividere quei brani con un pubblico che spesso canta insieme a lui, creando un clima corale fatto di emozioni vere.
Il tour Emozioni attraversa l’intera produzione Battisti-Mogol, seguendo un percorso cronologico che va dalla metà degli anni Sessanta fino al 1980. Non è solo un’esibizione musicale, ma un vero e proprio racconto della loro evoluzione artistica, delle tematiche affrontate e di come ogni disco rappresentasse una nuova svolta.
Una riflessione che mi ha colpito molto è stata quella sulla trasversalità generazionale: oggi le canzoni di Battisti parlano anche ai più giovani, grazie alla diffusione digitale. Nei concerti, mi racconta Gianmarco, il pubblico è ormai equamente diviso tra chi ha vissuto quegli anni e chi li scopre oggi, e questo ponte generazionale è uno degli aspetti più belli del progetto.
Tra i brani che ama di più interpretare ci sono Anche per te, per la profondità del testo, e Anima latina, che pur non essendo famosissima è tra le più applaudite, proprio per la sua bellezza unica.
Nel ricordare i momenti più significativi vissuti sul palco, Gianmarco cita con emozione la prima volta in cui ha cantato davanti a Mogol: un momento carico di intensità, che il Maestro ha molto apprezzato e che lui custodisce nel cuore. Ma anche le serate con migliaia di presenze, e soprattutto i legami umani che nascono con chi ascolta: per lui, la vera ricchezza di questo mestiere.
Infine, gli ho chiesto: Se potessi parlare oggi con Battisti, cosa gli diresti? La risposta è stata semplice, sincera ed eloquente: Grazie.
Gianmarco mi ha salutato anticipando con entusiasmo l’uscita di due nuovi singoli, nati ancora una volta dalla collaborazione con Mogol, che presto verranno proposti al grande pubblico.
È stato un incontro intenso, carico di memoria, emozione e autenticità, che invito davvero tutti a vivere dal vivo. Perché Emozioni non è solo un tour: è un modo per ricordare, per capire, per sentire. E per ringraziare chi, con la propria musica, ha saputo parlare delle proprie emozioni.
Al microfono di Patrizio Longo incontriamo Gianmarco Carroccia per raccontare di un viaggio nella musica di Lucio Battisti.
Foto: Ufficio Stampa