Il loro carattere è nuovo rispetto alla ricca scena indie che negli ultimi anni si è affermata in Italia. Hanno qualcosa di speciale, un forte affiatamento ed una spiccata capacità di esprimersi attraverso la musica.

Da poco hanno pubblicato il nuovo singolo Ancora Quadri Alle Pareti.

Incontriamo al microfono di Patrizio Longo i Vitrone Maltempo per raccontare questa avventura fra le chiavi di violino.

Come avviene l’incontro fra il cantautore Gennaro Vitrone ed il pianista Pasquale Maltempo?

Gennaro – Ci osservavamo da lontano, ognuno suonava in progetti differenti proponendo spesso covers. Io per primo ho chiesto una collaborazione a Pasquale per il mio primo album da solista, 8 anni fa. Successivamente producemmo un secondo lavoro insieme ad altri collaboratori dopodiché si è deciso di far uscire Ancora Quadri Alle Pareti a nome di Vitrone Maltempo, ormai avevamo collaudato questo affiatamento.

Quali gli aspetti che vi accomunavano?

Sicuramente la passione per la canzone d’autore e l’amore per gli autori stessi. Noi pensiamo ad una forma canzone attualizzata , contestualizzata. Siamo alla ricerca di sonorità che rispecchino il tempo in cui viviamo seppur guardando sempre con grande rispetto ai grandi cantautori del passato.

Ma chi sono i Vitrone Maltempo?

Vitrone Maltempo sono una band composta da 6 elementi, scelti in base alla sensibilità artistica del musicista prima che della loro comunque acclarata capacità sul proprio strumento. Oltre a Gennaro Vitrone, voce e Pasquale Maltempo, piano, ci sono: Gianpiero Cunto, chitarre e grande sperimentatore di suoni, Almerigo Pota, tromba jazz e musicista di cuore, Peppe Vertaldi, batteria ed esperienza (detto anche metronoman), Nicola Russo, basso, ultimo ad abbracciare il progetto, non ultimo in ordine d’importanza.

Come nasce una canzone, soprattutto da quali stati d’animo?

Gennaro – Il dubbio è sempre lo stesso, prima il testo o la melodia? Ultimamente parto dal testo, in modo da rendere la melodia libera dalle formule matematiche della metrica. Senza incertezze dico che le canzoni nascono dalla sofferenza, che siano esse autobiografiche o meno. Somigliano molto ad una seduta di psicoterapia; in un testo (Segnali) parlo di un disagio che ho vissuto, quando ero “oppresso dalle ansie del possesso” ed il bisogno di acquistare cose inutili sembrava non lasciarmi più.
Pasquale – la scintilla iniziale parte da lui, tranne ovviamente quando sono pezzi miei! Il vestito che offro alla canzone è quasi sempre subito chiaro, poi in sala avviene la lettura giusta da parte di tutto il gruppo, si provano soluzioni sempre più attinenti e coadiuvanti al significato del testo, quindi eventuali temi, i crescendo, etc.

Il vostro suono in particolare riferito alla composizione Ancora Quadri Alle Pareti risulta di tipo elettrico. Una passione verso questo elemento?

Gennaro – Ognuno di noi ha un background legato alla musica rock . A me , per esempio, piacciono tantissimo i Depeche Mode. Il produttore dell’album, Paki Di Maio, ha collaborato con i Massive Attack. Pasquale e Gianpiero sono affascinati da artisti come Air, Gorillaz, Peter Gabriel.

Un titolo provocatorio?

Gennaro – Un giorno in un servizio giornalistico televisivo ebbi modo di notare che Bill Gates aveva riposto i quadri alle pareti installando dei monitor che ne ritraevano digitalmente le fattezze. Rimettere quei quadri alle pareti per noi significa tornare alla verità, all’autenticità delle cose.

Nella scena italiana quali sono i vostri ascolti indie?

Alessandro Camattini (Kama), Riccardo Sinigallia, Alessio Bonomo, Marlene Kuntz, Max Gazzè, Niccolò Fabi, Virginiana Miller, Perturbazione.

Uno spazio dove ascoltare la vostra musica?

www.myspace.com/gennarovitrone

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