Incontriamo al microfono di Patrizio LONGO i Marchio Bossa. Interessante realtà italiana che propone uno stile fra bossanova e jazz secondo una chiave di rilettura funk. Piero Lombardo fondatore insieme al fratello Pippo ci raccontano del nuovo lavoro “Colorando”.

Una tavolozza immaginaria dove le note sono rappresentate mille colori.

Quando nascono i MarchioBossa, con quale intento?

Il Marchio Bossa è una band di jazz bossa ideata da Pippo e Piero Lombardo nel 2001. Obiettivo del progetto era quello di riprodurre al meglio sonorità della bossa nova dei grandi (Jobim, Mendes, Ben…) e di contaminarla con una forte componente jazzistica facendo riferimento a composizioni d’oltreoceano dei talentuosi realizzatori del new jazz americano (Metheny) o del più consolidato jazz funk (EWF, Al Jarreau). La vera novità è comunque la scelta dei testi, prevalentemente in italiano.

Il vostro nuovo lavoro s’intitola “Colorando” un riferimento alla pittura come metafora della musica?

Certamente. In realtà pensiamo che le espressioni artistiche siano tutte figlie di uno stesso Dio che si e’ divertito a dividerle per avere più scelte nel suo manifestarsi.

Nella tracklist si ascolta una rilettura in chiave moderna degli Earth, Wind & Fire: “That’s the way….” Un doveroso tributo?

Adoriamo gli Earth, Wind & Fire, per noi hanno rappresentato il top del jazz-funk ed è divertentissimo rileggerli in bossa perché i loro giri armonici si prestano benissimo per questo genere.

Il rendere omaggio agli Earth, Wind & Fire ritorna anche questo lavoro come è avvenuto nel 2006 con la cover “Fantasy” che dava il nome al disco. Un’attrazione speciale verso questa storica band?

Probabilmente queste due cover non resteranno sole…

Bossanova e Jazz gli stili che contraddistinguono i MarchioBossa. Come risulta suonare della bossanova in Italia?

La bossa nova in Italia ha avuto un buon momento negli anni ’60, quando anche tanti compositori di grido nazionali hanno provato a realizzare sigle, cover e dischi scimmiottando gli astri nascenti brasiliani. Poi dopo un black-out di 40 anni è ricomparsa in grande spolvero, contaminata in tante salse: lounge, electric, jazz etc…l’importante è che sia sopravvissuta, perché è è un patrimonio mondiale e noi proviamo a dare un contributo a questa sopravvivenza.

Com’è avvenuto l’incontro con Fabrizio Bosso?

Fabrizio ha vissuto qui a Bari a lungo e con Pippo ha avuto una lunga attività concertistica in lungo e largo per la Puglia.

Quando Francesca Leone la voce del gruppo entra a far parte dei MarchioBossa?

Fin dal primo giorno, lei e’ parte integrante del progetto.

Firmate il vostro quarto album che differisce dai precedenti per…?

In quest’ultimo album abbiamo dedicato particolare attenzione alla cura dei cori e degli arrangiamenti oltre a prediligere un sound un pò più fresco rispetto ai precedenti album che denotavano forse un pò più di accademia.

Info: marchiobossa.com

Un comment a “Intervista dal sapore latino a MarchioBossa per “Colorando””
  1. Una band meravigliosa,
    Una band meravigliosa, bellissimo il sound e la voce di Francesca…
    Complimenti!!!
    Ho tutti i vostri album

    Roby

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