Il tutto prende atto presso il conservatorio di Düsseldorf (Germania) fucina per le menti creative di Ralf Hütter e Florian Schneider che diedero vita al progetto Organisation. Con l’arrivo di Fritz Hilpert e Henning Schmitz nascono i Kraftwerk che troveranno nei Kling Klang Studios di Düsseldorf il loro laboratorio sonoro.

Definirli maestri del synthpop sarebbe limitativo. Ai Kraftwerk si deve tutto quel filone della musica che va dal Pop alla New Wave, dalla Disco alla Techno fino all’Hip-Hop. Sono il modello di gruppi come Depeche Mode, Devo, Ultravox, Simple Minds, Human League, Orchestral Manoeuvres in the Dark per concludere con i più recenti Chemical Brothers, Aphex Twin, Prodigy, Daft Punk.

Rientriamo nella storia il loro primo Album in vinile è datato 1970, ancora il cd non era così diffuso, ha l’omonimo titolo ed è stampato da Philips. Un concept fatto da synth dove se in una prima fase della band lo strumento acustico trova modesta collocazione nella seconda verrà eliminato per dare spazio al suono sintetico, digitale.

L’immagine dei Kraftwerk trova la massima espressione nei live la band si presenta con un look “robotico”. Chi di voi non li ricorda? Alla prima pubblicazione del 1970 segue una ristampa del 1971. Nel 1973 viene stampato “Ralf & Florian”, il 1974 segna l’arrivo di “Autobahn” un vinile pensato per l’ascolto durante la guida in auto. Un vero pot-pourri fra suoni industriali e melodie orientali. Ritmi cadenzati quasi scanditi da un metronomo, atmosfere ampie abbinate rombi di motori a scoppio. A seguire venne pubblicato nel 1975 “Radio-Activity” decisamente il disco di passaggio al capolavoro del 1977 “Trans-Europe”.

L’idea di un viaggio dal 1900 al 2000 la base di quello stile sonoro che caratterizzerà tutto il ventunesimo secolo. Rappresentare il suono prodotto da una locomotiva in corsa. Se parliamo di samples il pezzo verrà utilizzato da Africa Bambaata in “Placet Rock” ecco la nascita dell’Hip-Hop con Electro.

Ralf Hutter affermava in un’intervista, è una reminescenza dal passato, che la Band voleva rendere la gente consapevole della realtà che la circondava, così l’idea di inserire nelle composizioni i suoni di automobili e di treni. “Trovo che ci sia in essi una grande bellezza”. Seguirono in ordine 1978 “The Man-Machine” e nel 1981 “Computer World”. Il 1983 segna l’uscita di “Tour De France” in occasione dei cento anni della competizione ciclista, nel 1986 viene pubblicato “Electric Cafe” e nel 1998 “Concert Classics / Live 1975”.Per arrivare al 2004 con il disco Aerodynamik.

Indubbiamente con la stampa di “Computer World” ed “Electric Cafe” i Kraftwerk sono in una fase dove il suono risulta più morbido rispetto ai precedenti lavori. Parlare dei Kraftwerk oggi è come parlare della storia degli strumenti elettronici utilizzati per fare musica. Dai primi vocoder alle prime drum machine, dalle tastierine Casio alle Roland, dalle consolle Atari e Mattel con unità a nastro ai i primi e poco utilizzati software audio.

Purtroppo non esiste una biografia ufficiale per diversi motivo non ultimo il negato consenso da parte della Band che vuole tenere tutto racchiuso un uno spazio fatto di ricordi.

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