«Eell Shous è una collina di scarpe rotte, di vino nella botte, tra monti di spazzatura indelebile e gomme da masticare appiccicate sotto i banchi.

Eell Shous sono vermi appesi al muro, muschio al sole che gronda sudore, sudice risate e donne con le tette sgonfie…» Differenti stili che si incontrano con rime acide per esprimere la “rabbia” di Eell Shous. Incontriamo Davide “ScartyDoc” Passoni e Marco “Tempo” Lombardo per raccontare di Spazzatura.Bentrovati ragazzi perché Spazzatura?

Spazzatura perché è un disco da buttare, o meglio riciclare. Anzi, è un disco riciclato in tutto e per tutto. Abbiamo recuperato vecchie idee nel cestino, vecchi pezzi registrati male e rifatti. Uno di questi pezzi fu scritto da Scarty 5 anni fa, ed è proprio Spazzatura, che è divenuto poi l’anthem del disco, di cui il primo video realizzato con Matteo Crios Toffalori. Il primo brano prodotto e registrato di questo disco. Il progetto EELL SHOUS è stato riciclato: Spazzatura perché il consumismo di questa società ci rende “persone usa e getta” e nello specifico artisti da monnezza. Cantiamo della spazzatura anche perchè ci piace prendere le difese degli oggetti buttati: la sintesi sta in una strofa di Scarty eliminata dalla canzone perché scritta proprio male “chi lo dice che il sopra è in superficie e il sotto non è baciato dalla luce?”, poi andava avanti ma è imbarazzante…a volte si buttano cose che in realtà potrebbero avere un’utilità diversa da quella per cui sono nate.

Dove nascono le vostre rime e perché tanta rabbia?

Buona parte dei testi sono stati scritti nel 2004 da Scarty Doc per il primo album autoprodotto EELL SHOUS, una scarica di suoni e immagini tradotte in suono campionando qualunque cosa capitasse sotto mano: cassetti, sacchetti, ciabatte, aspirapolvere con madre annessa e connessa, stoviglie, treni, bidoni, etc… I testi poi sono stati riadattati, cancellate intere parti e buttate nel cassone dell’ingombrante, e rimodellati in parte sulle nuove strumentali. Molto senso è stato recuperato da Tempo che ha aggiunto strofe e apportato modifiche alle liriche. Alcuni brani invece sono stati generati ex novo. Abbiamo voluto dare una scarica, scuotere un po’ e spingere le persone giù dal burrone. Il perché di tanta rabbia lo trovi in tv, sui giornali e negli occhi di tante persone che ci circondano.

Le basi incontrano le rime in uno stile da live show. Il lavoro nasce dalle esperienze live sui palchi?

Esattamente, il nostro progetto si è evoluto proprio nei live data la possibilità di aprire numerosi artisti della scena rap italiana e non. Possibilità offertaci dalla nostra stessa crew, OLYO! bollente, che da più di quattro anni organizza eventi in Brianza e zone vicine. L’idea, poi, nasce dallo stomaco: ormai il rap è considerato la musica di tutti, anche la mia tartaruga farebbe il rap se l’avessi. Sul web siamo bombardati da rapper. Molti poi li vai ad ascoltare dal vivo e non sanno fare quello che hanno registrato perché con le tecnologie si sono fatti aiutare. Non è una critica: è una società che offre questi mezzi, ed è giusto che uno li sfrutti se il prodotto registrato finale funziona. A noi personalmente non basta stare bene su un disco: anzi, abbiamo deciso di fare e scrivere in maniera tale che live e disco coincidessero. L’idea iniziale era quella di registrare il disco in presa diretta, poi abbiamo deciso di essere meno “punk” e lasciarci un po’ di margine di editing. In ogni caso ognuno di noi ha registrato come se fosse live in studio. Le strumentali però sono state concepite come se EELL SHOUS avesse una formazione da rock band: i campioni di batteria sono gli stessi per tutto il disco. Il basso synth fatto col Moog è lo stesso per tutto il disco, solo qualche arrangiamento a sintesi differenti col Tetra Polifonico, come se avessimo un tastierista, oltre che a bassista e batterista. Il disco serve per comprendere e portare con se dei concetti. Il live deve comunicare, trasmettere, dare qualcosa, deve essere uno spettacolo, siamo musicisti. I rapper non devono dimenticarselo. Comunque sia i live rimangono il mezzo più efficace di comunicazione, oltre alle interviste ovviamente (ridono).

Quale la visione che avete verso la società?

Tempo: passo. Ho timore di non riuscire a nascondere la misantropia. In breve mi sta simpatica, e come direbbe il nostro amico Dina Mc (O!b crew/Mal’inMano): farridere! Scarty Doc: io storpio una canzone di Wiskerino (O!b crew): “la società è proprio una malattia, nella possessività della misantropia…”. In realtà a me stanno sul c***o molte dinamiche, ma ci si adatta, o si fa come l’acqua o prima o poi ti fai mandare fuori strada: spesso litighiamo io e Tempo, semplicemente perché abbiamo modi di adattarci diversi. La società di oggi, è società, con i suoi pro e contro evolutivi. Nel medioevo si valorizzava l’arte in maniera diversa, ma si bruciavano le streghe. Forse saremmo stati i giullari, o messi al rogo nel tempo di un click! Non abbiamo risposto forse ci spieghiamo meglio in Tritacervelli, la nostra traccia featuring Mental D Tektor e Giakse (O!b), e anche in Cadono le Scimmie…

Adesso rovistando fra i vostri ascolti quali artisti troveremmo?

Tempo: in primis Major Lazer per il gusto black essendo dei produttori di elettronica ad altissimo livello in grado di sfornare delle tamarrate da discoteca e in contemporanea i meglio riddim reggae roots, poi Die Antwoord per l’attitudine, Dizzee Rascal e Tyler the Creator per il megaflow e l’audacia dei testi. Dovete anche sapere che sto uscendo a fatica da un periodo di reggae e dancehall che mi ha fatto amare, a livello quasi maniacale, artisti come Busy Signal, Black Ryno, Demarco e Gappy Ranks, gente che peraltro con l’Autotune non scherza affatto. Scarty Doc: i Die Antwoord fanno impazzire pure me in questo periodo…però sto riascoltando i Chromeo, Royksopp, un sacco di drum&bass, Tom Waits – Beastie Boys – Rage Against The Machines la mia triade evergreen, ma soprattutto moltissime colonne sonore: Drive OST di Cliff Martinez con anche brani dei College e di Kavinsky, Tron OST dei Daft Punk, Hanna OST dei Chemical Brothers…poi ascolto i Uochi Toki, Musteeno, Stokka & MadBuddy, Rancore & Dj Myke, Dope D.O.D., The Prodigy e Fat Boy Slim sempre Shame Boy, Boys Noize, Roberto Cacciapaglia, mamma mia, non so nemmeno io quando faccio grafiche o disegno o cucino (non ne sono capace in realtà) ascolto album interi a raffica…

Come leggete la scena italiana, sembra che le atmosfere rap siano state sempre un nostro stile?

Ci sono artisti che continuano a fare dell’ottimo rap.

Come avete scelto le tematiche da affrontare? Cercando di non ripeterci, cercando di non ripeterci, cercando di non ripeterci.

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