Abbiamo avuto l’onore ed il piacere di incontrare un altro grande compositore il maestro Armando Trovajoli.

“Roma non fa la stupida stasera”, “Rugantino” e “Che m’è mparato a ffa” canzone scritta per Sofia Loren. Solo alcune delle celebri composizioni.

Appassionato di Jazz e fra i pionieri del genere a proporlo in Italia.

Oltre 300 colonne sonore, fra cui degne di nota la commedia musicale “Rugantino” (1962) sbarcata anche ad Hollywood, “Ciao Rudy” (1966) e “Aggiungi un posto a tavola” (1974) he vide la partecipazione di Mastroianni in Vacanze Romane. Numerosi i registi per i quali ha scritto le musiche: De Sica, Monicelli, Magni, Risi, Lattuada, Scola.

Invitato da Baudo al festival di Sanremo Ed. 57° dove è assente dal 1953 per ricevere il premio alla carriera “Città di Sanremo”.

Il maestro Armando Trovajoli ci racconta questa magnifica esperienza fra ricordi ed aneddoti.

Il suo primo approccio con la musica è stato attraverso il Violino anche se successivamente si diploma in pianoforte e composizione. Chi è stato ad avvicinarla al mondo della musica?

Mio padre violinista.

La sua attività musicale si è alternata per un periodo della carriera artistica dal jazz alla musica leggera. Esiste un filo conduttore far questi differenti generi?

Sono due generi diversi.

Dove nasce lo pseudonimo Vatro. Utilizzato per alcuni anni nelle sue composizioni. Cosa significava il termine?

E’ soltanto un pseudomino

Dove nasce la canzone “Che m’è mparato a ffà” lanciata e incisa in disco da Sophia Loren (1958)?

Fu scritta per la Loren per L’America.

Lei ha scritto dei capolavori soprattutto nella Commedia Musicale. Un nome fra tutti “Rugantino” scritta con Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa. Perché la scelta di analizzare la società romana l’Ottocento?

Rugantino di Garinei e Giovannini. E’ una maschera romana.

Indimenticabile “Rugantino”, “Roma, nun fa’ la stupida stasera”. Divenuto il suo terzo best-seller mondiale. Un successo che aveva in sé una innovazione che non è solo musicale, ma anche di testo?

A suo giudizio la canzone deve aver il compito di trattare argomenti astratti in modo da permettere all’ascoltatore di identificarsi?

No, può parlare di tutto.

Esiste una canzone popolare romana?

Sì. es. Barcarolo romano di Romolo Balzani.

Ha collaborato con tanti registi fra cui Vittorio De Sica, Marco Vicario, Dino Risi, Luigi Magni e Ettore Scola. Cosa ricorda di De Sica?

Un grande regista.

Ha rimpianti del passato?

No.

Mi racconta il suo incontro con Garinei e Giovannini?

La collaborazione per Rugantino.

Parlando ancora di Commedia Musicale. Il 1974 “Aggiungi un posto a tavola”. Un altro grande successo. Mi racconta dove nascono le sue composizioni?

Nel mio studio a Roma.

Come ha convinto Marcello Mastroianni a cantare in “Ciao Rudy”. Ha sempre speso delle belle parole nei confronti di Mastroianni?

E’ stato grande, come uomo e come attore.

Forse una domanda apparentemente banale. Quale il segreto di una composizione di successo?

Non lo so.

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