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Ben ritrovata. Cosa hai fatto dall’ultima volta che ci siamo sentiti?

Stiamo promuovendo il nuovo disco “Home”: con la tournèe promozionale abbiamo avuto la fortuna di partecipare a diversi festival in Canada e stati uniti ed adesso stiamo promuovendo alla radio il singolo “Balla”, nella versione remix, e poi stiamo portando in giro il nuovo spettacolo che vedrà sul palco il meraviglioso coro delle mondine di Novi; quindi sul palco ci saranno due generazioni…

Rielaborazione di brani tradizionali in chiave moderna?

Mah, guarda, oggi è ancora più naturale rispetto a qualche anno fa. Abbiamo bisogno di ritrovare una identità culturale, di attaccarci da qualche parte, altrimenti il rischio è di perdersi. E le proprie radici culturali, con i nostri suoni ed i suoi canti tradizionali, sono un ottimo appiglio: sono quel pezzo di storia che ti dà la marcia in più per affrontare il futuro. E non si può fare stando lontani dal 2004; la nostra intenzione è non scappare, anzi, usare gli strumenti della musica elettronica e quelli della tradizione, come la fisa emiliana e la fisarmonica. Devo dire che questo connubio ci sta portando fortuna e tenteremo di assemblare ancora meglio per il prossimo disco.

Jessica nasce musicalmente con la musica classica…?

Il passaggio è stato spontaneo. Ho incontrato dei musicisti che si occupavano di folk irlandese molti anni fa e sono rimasta affascinata dall’idea di fare musica insieme: interpretare una tradizione insieme ad altri musicisti era quello che mi era mancato della mia esperienza classica. Anche se ho suonato molto in orchestre e mi sono divertita con repertori meravigliosi e la musica classica rimane uno dei miei grandi amori, devo dire che l’ambiente della musica classica non ti regala alcune emozioni che il palco della musica folk riesce a tirarti fuori. Per quanto riguarda le difficoltà, l’improvvisazione senz’altro. Noi musicisti classici non siamo abituati a suonare senza lo spartito, ma d’altra parte invece la formazione piuttosto solida che si ha alle spalle permette di passare da uno strumento all’altro con una certa elasticità.

Ascolta intervista.

 

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