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Buonasera Pino.

Ciao ciao a tutti anzi Chop Chop a tutti…

Una settimana ricca di collegamenti con amici del nord Italia, invece in questa giornata ci troviamo proprio in pieno sud Italia vero. In questo momento dove siamo collegati. Siete a Barletta?

Sì… in questo periodo sono in tournée italiana infatti proprio in questi giorni ci sarà la data qui a Gallipoli in provincia di Lecce, che vi vedrà protagonisti nella presentazione del vostro nuovo lavoro.

Ci parli del vostro nuovo cd?

Innanzitutto volevo ricordare a tutti di venire a sentire il concerto sabato 5 giungo a Gallipoli.

Il nuovo cd si chiama “Ci sei o no?”.

E’ un tentativo per provare ad inserire qualche cambiamento, non così enorme e fatale da poter cambiare il reggae o la storia del reggae, si tratta solo di dare un tocco di personalità anche a quello che stiamo facendo, cercando di osare con i suoni i campioni. Un lavoro del tutto nuovo per noi e siamo contenti di proporlo anche dal vivo cercando di tirare fuori quello che abbiamo fatto nel disco. Fino a qualche anno fa non si parlava di reggae assolutamente con un eco così importante come avviene in questo momento.

Come credi sia cambiato il reggae in questo periodo di tempo parlando di contaminazioni nel nostro paese?

Il reggae adesso con le sue varie forme arriva fino all’hip-hop al rap che comunque hanno una matrice di musica break come il reggae. E’ cresciuto perché innanzitutto è una musica che da subito l’idea di un mondo felice e beato, perché l’immagine è quella della Jamaica, le spiagge, il mare, il sole, anche se la Jamaica è qualcosa di più serio e drammatico a volte.

Probabilmente noi la vediamo da turisti…?

Sì esatto, ci vorrebbe un po più di informazione per dare l’esatta realtà di quelle che sono le radici di questa musica, il perché è nato il reggae… Una serie di cose che non sto qui ad elencare perché sarebbe troppo piccola la nostra puntata e il mio intervento. Però il reggae in Italia grazie anche alla spinta di tantissimi gruppi, tra i quali i conosciutissimi Sud Sound System, Africa Unite, in passato Almamegretta, i 99 Posse, coloro che hanno spinto più che altro una scena, scena fatta di ritmi in levare e di beat appartenenti a quelli che sono i ritmi dei tamburi africani riproposti in vari stili, in vari modi, ma si parte comunque dallo stesso punto penso…e comunque il reggae soprattutto in Puglia sta vivendo una fase di crescita, di interesse da parte delle nuove generazioni. Come spesso avviene ci sono i corsi e ricorsi storici. Per anni abbiamo vissuto il periodo della musica dance e dell’house che ora sono in profondo declino, e grande spazio alla musica reggae alle dance hall e anche poi alla musica rock visti gli eventi che comunque si organizzano. Nel vostro lavoro c’è una collaborazione importante con i Sud Sound System.

Ci parli di questa collaborazione?

Volentieri! Anche perché siamo diventati proprio amici. Non che non lo fossimo prima ma, solo che la nostra collaborazione è nata due anni fa quando abbiamo mixato il nostro singolo “L’isola che c’è”, che abbiamo riproposto in questo disco in una versione diversa, poi da allora abbiamo sempre continuato a sentirci e vederci ed è nata questa collaborazione che loro hanno fatto con grandissimo entusiasmo, e a noi ha fatto grande piacere ovviamente. Si è instaurato questo rapporto, poi noi glielo abbiamo chiesto loro sono stati contenti e via… Ed è nata questa collaborazione.

Altra importante collaborazione in questo disco con un altro personaggio importante cioè Marco Messina, già avuto qualche tempo fa ai microfoni di EXTRANET. Ci parli del supporto e dell’apporto di Marco all’interno di questo lavoro?

Sicuramente con grandissimo piacere perché tra l’altro è stata una scoperta al livello artistico. Ci siamo rivolti a lui proprio perché volevamo dare a quei pochi suoni elettronici un’esatta collocazione, e abbiamo pensato a lui perché sono anni che “smanetta” sulle macchine.

Abbiamo ascoltato un suo dj-set qualche tempo qui in provincia di Lecce in una location molto suggestiva, e devo dire che i suoni erano davvero la cornice perfetta in quella situazione.

Ascolta intervista.

 

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