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Litfiba, una carriera ricca di momenti importanti. L’inzio della Band è nel 1990. Una prima fase in cui siete iniziatori di una nuova scena rock italiana ad un successivo momento momento in cui vi rivolgete verso il mainstream per poi tornare nella scena del rock.

Come nasce il progetto Litfiba?

I Litfiba nascono nel 1980 come una Band darkwave ed abbiamo passato i primi cinque anni facendo vari concerti anche se il primo disco lo abbiamo fatto nell’85 “Desaparecido”.

I primi anni fino alla fine degli anni ’80 eravamo una Band new wave in perfetto stile con l’epoca, eravamo molto sperimentali, particolari e di ricerca. Negli anni ’90 c’è stato lo scioglimento della e siamo rimasti soltanto io e Piero Pelù. Musicalmente abbiamo “cambiato genere”, siamo approdati ad un rock più sanguigno ed è durata così con dischi come “El diablo” che era più latino, “Terremoto” era più metal, poi “Spirito” e “Mondi sommersi” fino ad arrivare a “Infinito” che forse è stato anche il disco di maggior successo e più commerciale dei Litfiba.

Fermiamoci agli anni ’90. In questo periodo viene rivolta l’accusa alle rock band di evocare nelle canzoni riti satanici un rock “cattivo” considerato esperienza negativa nella comunicazione. Questo nel vostro caso non avviene perché i vostri messaggi sono sempre stati molto positivi?

I nostri messaggi sono sempre stati positivi però io sento parlare di questa storia del rock satanico da quando ero bambino, da molto prima e spesso e volentieri questa cosa ritorna fuori. Sicuramente ci saranno anche stati esperimenti del genere. Io mi ricordo che ero ragazzino quando c’erano i Led Zeppelin e si diceva che facevano rock satanico, che sentendo i loro brani al contrario c’era Satana.

Nel 1990 la seconda fase dei Litfiba. Cambiamenti anche di alcuni elementi nella Band?

Infatti lavoravamo con un gruppo di turnisti in quel periodo e la musica, essendo rimasti in due, diventò un pò più rock perché il sound si basava più sulla chitarra che su altre cose. Un sound molto più rock ma che decretò anche il successo della Band. All’epoca il rock andava molto in voga e quindi funzionò bene fino ad arrivare poi ad un disco più pop “Infinito” che è l’ultimo disco della formazione con Piero. Nella nuova composizione, in cui siamo ritornati ad essere una band, abbiamo proposto del rock più sanguigno alla ricerca di dischi anche più sperimentali.

Quanto il periodo dell’elettronica ha inciso nel vostro progetto intorno alla fine degli anni ’90?

L’elettronica ha influito non tanto per i primi dischi dei Litfiba anche se il primo disco che ha una grande influenza elettronica è stato “Mondi sommersi” in cui sentimmo l’esigenza di sperimentare nuove atmosfere. Provare nuove strade, ci fu un pesante intervento di musica elettronica.


Ancora cambiamenti nel 2000 l’inserimento di “Live on line”, disco che viene distribuito solo ed esclusivamente su internet. Perché questa scelta?

Ci piaceva fare una cosa del genere, nel nuovo millennio i Litfiba sono molto attenti ad internet anche perché il cantante è un bravissimo programmatore di computer, così ci venne l’idea di regalare al pubblico questo live che avevamo registrato e lo mettemmo a disposizione di tutti i navigatori della rete.

Com’è stato lavorare alla realizzazione della colonna sonora di un videogioco cioè di “Tomb Raider 6 – The Angel of darkness”?

E’ stata una sensazione particolare, quel brano fa parte del repertorio Litfiba ma fino ad un certo punto perché, forse è stato l’unico esperimento di brano su commissione. La ditta distributrice di Tomb Raider ci ha contattato, avevano bisogno di una canzone rock in tema per lanciare il gioco. E’ venuto anche molto carino, comunque è stato proprio un esperimento fine a sè stesso e molto divertente.


Maggio 2005, il nuovo lavoro “Essere o sembrare”. La stampa lo definisce “il nuovo capitolo della storia dei Litfiba”?

“Essere o sembrare” è un disco che nasce da presupposti abbastanza diversi. C’è stato un periodo di fermo discografico della durata di tre anni. Non fermo di concerti che sono serviti soprattutto al cantante per maturare sè stesso e il proprio modo di essere.


E’ sempre molto difficile inserirsi in una Band consolidata?

Sì è difficilissimo anche perché ti devi integrare nell’insieme, mentre in una storia nuova l’insieme lo puoi costruire in modi diversi.
I Litfiba sono sempre stata una Band con un progetto musicale ben preciso anche se con varie sfaccettature ma con un sound ben delineato.

“Essere o sembrare” arriva con gli stessi tempi di “gestazione” di “Desaparecido”. Il gruppo continua con i Live che influiscono artisticamente nella composizione. Favorendo una nuova linea musicale. E’ il terzo momento di svolta dei Litfiba?

Sicuramente anche perché io sono sempre dell’opinione che suonare dal vivo è la migliore palestra per chiunque fa questo lavoro. Dal vivo oltre che imparare a suonare s’imapara anche a capire come si fa questo lavoro e a trovare se stesso.

Il vostro indirizzo per il sito internet dei Litfiba?

www.litfiba.net

Ascolta intervista audio a Ghigo Renzulli dei Litfiba.

3 commenti a “Intervista a Ghigo Renzulli dei Litfiba”
  1. Grande intervista….Ghigo

    Grande intervista….Ghigo è di sicuro uno dei migliori alla chitarra…l’ultimo cd è fantastico…vediamo nel futuro….

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