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“In Italia non si vendono i dischi” è una affermazione comune. E allora perché far uscire in edicola una raccolta di DVD con le puntate di “Roxy Bar”?

La cosa grave non è che in Italia non si vendono i dischi ma che in Italia non c’è più cultura! E non a caso, sul retro della copertina del DVD, c’è una frase che dice: “In un regime culturale, l’unica libertà che rimane è il DVD”. Se si pensa alla televisione, la comunicazione è tutta tesa alla frenesia, al pettegolezzo, alla superficie, apparire è più importante che essere, si diventa famosi solo perché si è dentro un reality show, magari ruttando o dicendo fesserie, l’importante è esserci, è la permanenza in video. E’ vero che le cose stanno cambiando e che magari il Roxy Bar potrebbe anche tornare in televisione. Per adesso però è molto meglio fare dei DVD, che durano magari 4 ore perché utilizzano il tempo necessario, non il tempo scandito dalle pubblicità e dai continui cambi di argomento per (si crede) tener viva l’attenzione delle persone. Un bel commento l’ha fatto Gianni Fantoni, dicendo che “quando si guarda la televisione, lo si fa con l’ansia di star perdendo qualcosa sull’altro canale”. Invece il DVD consente di fruirne magari anche a capitoli separati: ‘stasera questo, domani notte l’altro. E’ una sensazione di completezza, non senti di perdere qualcosa perché quella è la csa più bella che puoi vedere in quel momento.

”Roxy Bar” c’entra con la “Vita Spericolata” di Vasco?

No. Il format si faceva portavoce di una frase “e poi ci troveremo come le star… al Roxy Bar”; neppure “…a bere del whisky…”; tant’è vero che chiesi a Vasco di modificare le parole e cantare “…a bere insieme…”. Il concetto del Roxy Bar è sempre stato che tutti sono star e quindi tutti stanno seduti insieme al tavolino, le star riconosciute e quelli che sono considerati ragazzi “comuni” e che sono loro fan. Nel DVD infatti ci sono le star e le band emergenti, e tutti hanno una loro dignità ed un loro spazio e le interviste sono fatte tutte con la stessa attenzione. Questo è il concetto di Roxy Bar.

Festival di Sanremo. E’ l’immagine della musica del nostro paese?

A me non interessa minimamente Sanremo, e tant’è vero che appena me ne sono disinteressato, Roxy Bar ha vinto 3 telegatti, battendo proprio anche il Festival. Comunque non rappresenta certo la canzone italiana.

Lei insegna all’Università di Siena?

Io all’Università di Siena ci vado anche per imparare. Insegno Scienza delle Comunicazione, avendola fatta alla radio, alla tele, con la fotografia, la pubblicità, etc… I ragazzi che adesso hanno 22 anni sono cresciuti a merendine e manga giapponesi. Io cerco di insegnare loro ad ascoltare oltre che a parlare e di tutti quelli cui ho chiesto perché ha scelto questa facoltà non ho ancora trovato uno che abbia dato una risposta soddisfacente. Io insegno a reagire, insegno che la comunicazione più importante è quella con se stessi, prima di quella con gli altri.

In tema di comunicazione, se le cito il film “Quinto Potere”?

Mi viene in mente Celentano. Secondo me lui ha visto il film ed è andato in televisione volendo imitare quel tipo di comunicazione, cioè dove un personaggio televisivo pilota gli spettatori e li incita, ad esempio, a sfogarsi dalla finestra: ma non serve a nulla urlare dalla finestra per non essere più incazzati, bisogna lavorare per non essere più incazzati.

Che rapporto ha con Lorenzo Cherubini?

Con Jovanotti ho un rapporto di amicizia. L’ho conosciuto a “Vota La Voce” quando aveva appena fatto “La mia moto”. Mi ha chiamato stamattina per dirmi che stanotte ha visto il DVD di Roxy Bar e si è commosso.

Che difficoltà c’è a portare la musica in televisione?

Non è tanto difficile portare la musica in televisione, ed infatti ci sono programmi come Top Of The Pops o CD Live che fanno audience, ma è il modo in cui la si vuole portare che può creare difficoltà. Ad esempio se si vuole portare musica cantata dal vivo o se si vuole portare cultura e non solo karaoke. Se si vuol far conoscere la musica e non solo scimmiottare i successi del momento. LA musica è il più grande “tappeto di emozioni” che abbiamo a disposizione: certe volte vedere un luogo o sentire un sapore che ci aveva emozionato può portare ad una delusione, perché lo si scopre diverso. Invece la musica ferma un momento esattamente com’è, e lo ripropone sempre con lo stesso sapore.

A Radio Montecarlo ha fatto un programma sui miti del rock..?

Io non scelgo i mezzi, sono i mezzi che scelgono me. Radio Montecarlo mi ha proposto di fare una cosa che mi piaceva, ma se me l’avessero proposto altri avrei comunque accettato. Non ho preclusioni di mezzi: ho fatto Canale 5, VideoMusic, il satellite, i DVD… è dal 1985 che i ragazzi possono interagire con Roxy Bar attraverso internet ed il sito www.roxybar.it è visitatissimo, anche quando non succede niente di particolare. Lì non c’è solo musica, ma tante cose che per me sono importanti.

Ascolta intervista audio a Red Ronnie.

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