Le Luci della Centrale Elettrica al secolo Vasco Brondi un talento che dopo aver partecipato con diversi nomi della scena indie, come Moltheni, Tre Allegri Ragazzi Morti, Giorgio Canali ed altri, decide di pubblicare su la Tempesta il suo primo lavoro “Canzoni da spiaggia deturpata” al quale sarà assegnato il riconoscimento del Premio Tenco 2008 come migliore lavoro di opera prima.

Incotriamo Vasco Brondi per raccontare di questo primo lavoro “Canzoni da spiaggia deturpata”, dalle diverse influenze musicali.

Quale la filosofia che ha costruito un lavoro dal profilo scarno e passionale?

Non è una questione di filosofia, è stato l’unico modo che che mi è venuto fuori, pieno di difetti di condomini, di sguardi dentro e attorno.

Durante questo percorso prima di debuttare con questo album hai avuto diverse collaborazioni dalla scena indie italiana. Cosa ti hanno dato e cosa pensi di aver dato?

Parlare di scena indie mi sembra sempre assurdo, mettere insieme trecento gruppi anche diversissimi tra loro sia musicalmente che come attitudine e chiamarli scena indie. Posso dire di avere aperto i concerti di un bel po’ di gruppi, che non è una collaborazione è andare a suonare venti minuti prima di loro senza fare il soundcheck ed è stato massacrante e stupendo. Mi ha permesso di uscire da Ferrara, di suonare davanti ad un pubblico, di conoscere molti di quei musicisti che a loro insaputa mi hanno cresciuto. Non credo che spetti a me dire se e cosa posso aver dato.

Com’è stato l’incontro con Giorgio Canali che è anche arrangiatore dell’Album?

Lo seguivo praticamente da sempre, nei suoi vari progetti. Una sera aprivo un concerto degli Zen Circus dove faceva una comparsata anche lui e quindi si è sorbito il mio concerto, e a fine serata in due minuti scarsi abbiamo deciso che avremmo registrato il disco assieme.

Cosa intendi quando parli di “Alienazione di provincia”?

Mai parlato di alienazione di provincia.

Le tue composizioni sono paragonabili a delle poesie che leggono stati d’animo e riflettono riflessioni sociali, politiche, nichilistiche?

Boh.

Ascoltando l’Album si legge un riferimento stilistico al New Wave di matrice italiana di fine anni ’80 dove band come CCCP rappresentavano il punto di forza. Su una linea ideale fra Vasco Brondi e i CCCP quali i punti di connessione?

La scoperta della P2, I Crumiri alla Fiat, la fine delle cosiddette lotte operaie, l’amore non libero, l’era post-fascista e non anti-fascista, gli anni a novanta, i rimossi storici, tangentopoli, i partigiani nelle case di riposo.

E con Rino Gaetano?

I cieli blu pubblicitari, che a volte sono peggio che bianchi grigi o neri.

Uno spazio per ascoltare il disco?

 

Ritieni sia un lavoro di difficile ascolto?

 

Cosa ne pensi?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.