Il collettivo salentino che ha amplificato tradizioni e cultura della “Giamaica del Sud“, come affermava il loro portavoce nella precedente intervista, ritorna con un nuovo album a festeggiare 17 anni di carriera, 7 album ed una serie di singoli, vinili e un dvd “Live and direct 2006”.

Al microfono di Patrizio LONGO con Papa Gianni dei  Sud Sound System per raccontare ancora una volta la passione data dalla loro terra il Salento, musa ispiratrice del nuovo lavoro “Dammene Ancora” anticipato dal singolo “Chiedersi come mai“. Definito uno dei brani piĆ¹ audaci dell’album scritto su un ritmo r’n’b che vede la partecipazione speciale di Neffa. Ed eccoci qui, al microfono di Patrizio Longo, con Papa Gianni, leader e portavoce dei Sud Sound System. Ciao Papa Gianni!

Ciao a tutti voi!

ƈ un momento particolarmente fortunato quello che state vivendo: ĆØ appena uscito il nuovo album, che vanta anche una collaborazione rilevante da parte di Neffa, “Chiedersi come mai” il singolo che ha anticipato lā€™album. Proprio su questa canzone si racconta un aneddoto: ĆØ vera la storia che voi avete praticamente inviato a Neffa la base musicale, ritmica, e lui dopo unā€™ora ha accettato inviandovi il resto?

Si, ĆØ andata proprio cosƬ. Cā€™ĆØ da dire che noi e Neffa abbiamo iniziato la carriere insieme. Nel lontano 91, in Via dello Scalo a Bologna, venivano prodotti i primi due dischi sia de Lā€™isola nel cantiere che dei Sud Sound System. Ci conosciamo da tanto, insomma. In effetti per questo pezzo le cose sono andate proprio cosƬ: ĆØ piaciuta la base, e poi sul ritornello di Neffa ĆØ stato costruito il tutto.

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Come mai definite questo album “audace”. Rispetto a cosa?

Rispetto ai nostri canoni tradizionali. In questā€™album vengono sperimentate collaborazioni nuove, sia con stranieri che con nuove forme musicali. Infatti sia il pezzo con Neffa che ā€œLu profumu touā€ e altri, si discostano da quello che ĆØ il reggae “puro”. Ci sono delle sperimentazioni nuove.

Ma prima di parlare di queste sperimentazioni, mi piace pensare che questā€™album vada anche a festeggiare un importante traguardo: 17 anni di onorata carriera, che hanno dato una svolta al sud e in particolare al Salento, in tutti i sensi?

Siamo onorati di questo fatto, e contenti, ma ĆØ sempre la passione per la musica a spingerci avanti. ƈ sempre il fatto di continuare a cantare piĆ¹ o meno sempre le stesse cose perchĆ© ci sono sempre piĆ¹ o meno gli stessi problemi, da 17 anni. Il sud ĆØ cresciuto, ma forse non per tutti.

E adesso si ritorna a parlare della vostra direzione musicale. Aspettando il disco sembra che abbiate abbracciato anche una nuova direzione: non solo regge ma anche sonoritĆ  piĆ¹ Soul, piĆ¹ R’n’B?

ƈ sempre stato nel nostro DNA. Personalmente ho sempre ascoltato di tutto, e continuo a farlo. Mi piace tutto ciĆ² che ĆØ musica, nella sua accezione piĆ¹ pura. Forse il cambiamento ĆØ dovuto anche ad una nuova maturitĆ : ad un certo punto si inizia a capire che ci sono cose importanti anche al di fuori del proprio genere.

A dirla alla Neffa, “se lā€™amore non cā€™ĆØ, e non rimane alcunchĆ©” che cosa succede?

ā€œPuoi farlo da teā€, ĆØ lā€™ultima battuta al riguardoā€¦ (ride). Effettivamente lā€™amore nella vita ĆØ importante. Va valorizzato in tutte le sue forme, di questi tempi ce nā€™ĆØ davvero bisogno.

Al microfono di Patrizio Longo con i Sud Sound System, per raccontare di “Dammene ancora”, il loro nuovo album, che tra lā€™altro avete interamente prodotto. La prima produzione della vostra etichetta, “Salento Sound System”?

No, questa scelta lā€™abbiamo sempre fatta: le nostre produzioni sono sempre state ā€œnostreā€, e poi date in licenza per la commercializzazione. Ovviamente non ci possiamo occupare di tutto. PerĆ² la proprietĆ  letteraria della nostra musica ce lā€™abbiamo sempre avuta. Per noi ĆØ fondamentale, difficilmente potremmo cedere le nostre opere a qualcun altro.

Un nuovo disco ed un nutrito tour. Prima di prendere i contatti ufficiali per stabilire questa data, parlavamo proprio del fatto che tu sia una persona dal carattere stanziale. Come mai?

Io ad un certo punto ho abbandonato il ā€œlegnoā€, cosiddetto, il palco, perchĆ© non me la sentivo piĆ¹ di fare questa vitaccia. La vita dellā€™artista non ĆØ poi tutta rose e fiori, come puĆ² sembrare. Ho preferito lavorare dietro al palco: molte volte il successo di un artista ĆØ determinato anche da chi ĆØ dietro ai riflettori, oltre da chi ci sta davanti.

Ho perso un poā€™ il conto dei nostri incontri, perĆ² guardando al passato volevo rivolgere lā€™attenzione al progetto “Salento Show Case“, e quindi al nostro incontro dello scorso luglio. ƈ stato un progetto lanciato dai Sud, il primo campo scuola musicale nel Salento. In questo siete davvero considerati dei pionieri: sia nel lanciare queste iniziative che nel dare nuovo significato ad una parola che, forse, per tanto tempo ha offeso i ragazzi salentini, la parola “terrone”. Adesso molti si vantano di questo termine, proprio grazie alla musica dei Sud?

Io credo che non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, nel senso che la nostra terra ĆØ cosƬ ricca di cultura che io mi sento veramente fiero ed orgoglioso di appartenervi. Non ho nulla da invidiare al nord, o ad altri posti. Qui anche le pietre parlano, ed esprimono cultura. Ritornando al Salento Show Case, questo ha dato lā€™input ad un sacco di giovani leve, non solo di nostra produzione. Attualmente il Salento ĆØ un fermento di nuove produzioni, in un mondo in cui ĆØ sempre piĆ¹ difficile avere la possibilitĆ  di uscire con una produzione vera. Fortunatamente cā€™ĆØ Internet che da la possibilitĆ  del messaggio immediato, altrimenti la musica in Italia sarebbe completamente finita.

Parlando dellā€™uso del dialetto, questo ha i suoi pregi e i suoi difetti, come tutti i linguaggi. Per un istante, quando avete notato questo ā€œfermento salentinoā€ ed avete deciso di esportarlo fuori dal suo confine abituale, non avete avuto per un attimo il timore di andare a presentare un linguaggio totalmente sconosciuto? Non temevate la difficoltĆ  di essere compresi, ad esempio, da un bresciano?

Guarda, effettivamente non ci siamo posti questo tipo di problema, diciamo, perchĆ© per noi ĆØ sempre stato un fatto naturale: noi pensiamo in salentino. Non ci limitiamo a parlarlo. Il fatto di parlare in dialetto rende automatico usarlo raccontare. Abbiamo provato a farlo in italiano, ma non era la stessa cosa, non rendeva.

Poi, considerando che lā€™inglese viene ascoltato comunque, anche quando non lo si capisce, per quale motivo non parlare in dialetto?

Ora, per ovviare a questo inconveniente, abbiamo messo sul nostro sito una sorte di dizionario salentino ā€“ italiano, WikiSalento. Stiamo ottenendo un grande successo, perchĆ© abbiamo coinvolto tutti (anche le scuole) nello scrivere i termini e tradurli.

Facciamo anche una sorta di recupero linguistico, perchƩ molti termini vanno persi con il passare degli anni.

A proposito del sito dei Sud Sound System, ricordiamo lā€™indirizzo?

Certo: www.sudsoundsystem.com.

Nella vostra carriera numerose le collaborazioni, ma guardando a quelle della scorsa estate (per restare in tema di Salento Show Case) ricordiamo lā€™importante collaborazione nel progetto di Roy Paci. E poi anche con Caparezza, con ā€œMezzogiorno di Fuoco ā€œ da ā€œSuonoGlobalā€. Pensate di riprende, con lā€™arrivo dellā€™estate alle porte, a collaborare con quel salentino dā€™adozione che ĆØ Roy Paci?

Siamo apertissimi a tutte le collaborazioni, e infatti ce ne sono centinaia, di ogni stile e genere. Sono cose che ci piacciono molto perchĆ© permettono il confronto. Il nostro ultimo disco ĆØ ricco di queste collaborazioni, in particolare con artisti internazionali. E la loro particolaritĆ  ĆØ che non ĆØ stato fatto online. Tutti gli Artisti venivano qui, nel Salento, a lavorare nel nostro studio a questo scambio culturale.

ƈ stata unā€™esperienza molto importante, e piacevole. Roy Paci, poi, ĆØ un nostro carissimo amico, q siamo sempre pronti ad accogliere ogni suo invito.

Il 1991 segna lā€™inizio di questa bella avventura con il lavoro ā€œFuecuā€ e, poi, con ā€œTa sciuta bbonaā€. ƈ il caso di dire che ai Sud ĆØ andata proprio bene?

SƬ, sƬ, sƬ, sƬ… non ci possiamo proprio lamentare. Anzi, siamo veramente contenti di tutto quello che ĆØ avvenuto e che ancora avviene. A volte siamo anche stupiti, da tutto questo. ƈ bello, dai.

ƈ una bella avventura che continuano a raccontarsi. Noi ringraziamo Papa Gianni per la disponibilitĆ  e, che dire, mega ā€œin bocca la lupo per tuttoā€!

Ok, noi vi aspettiamo nel Salento, a mangiare un poā€™ di cozzeā€¦ Ciao!

Ascolta intervista audio.

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