Cosa vi aspettate da questo evento?

Questo evento ha 2 fondamentali aspetti: il primo è che ci dà la possibilità di entrare in contatto con un pubblico più vasto, in maniera diretta, live…

Il secondo è che ricorda, a tutti quelli che vi prendono parte (artisti e pubblico), che il “rock’n’roll isn’t dead”, che in Italia si fa ancora tanta buona musica e si fanno tanti bei concerti.

Qual’è il denominatore che vi accomuna?

Siamo tre band dalle caratteristiche molto eterogenee dal punto di vista del sound… chiaramente la passione per il nostro lavoro non può che essere un fattore comune a tutti noi.

In Italia, si parla spesso di musica indie, intendendo quella musica che non passa per le label. A vostro avviso è possibile parlare di Indie nel nostro paese?

Sì e no: sì, perchè di musicisti “indie”, che, quindi, si autoproducono e che esprimono sonorità lontane dalla media radiofonica italiana, ce ne sono un’infinità!!! No, perché’ non esiste un vero e proprio mercato underground, come ad esempio in UK o in USA; e il musicista che non passa per le classiche vie di promozione (tipo… Sanremone), trova serie difficoltà a vivere, del suo lavoro, in maniera dignitosa… Certo, ci sono realtà musicali indie ben consolidate ed affermate, ma sono poche, troppo poche… Il mercato indie, quindi, c’è ma è piccolo.

Avete mai pensato alla distribuzione esclusivamente tramite internet. Fra i diversi portali che offrono questo servizio?

Internet è un potentissimo media, ma non può essere l’unico modo per arrivare ad un vasto pubblico; le buone radio e tv servono sempre, anche se sulla qualità delle programmazioni ci sarebbe da aprire una lunghissima diatriba… My Space è un’invenzione forte…

Quali sono i vostri ascolti in questo momento?

I brani che sto preparando per il mio nuovo album.

Siete in tour, fino ad ora cosa vi ha dato questa esperienza?

Personalmente ho scoperto che in Italia ci sono, in realtà, molte strutture per suonare; checchè se ne dica, alcune anche molto belle… Però è difficile convogliare il pubblico ad un tuo concerto, se già non sei conosciuto in qualche modo: quindi, il risultato di questa analisi è che non c’è una grandissima curiosità ,e ricerca, da parte del pubblico italiano.. anche se la situazione, pian piano, sembra migliorare. Ricollegandomi alla domanda di prima, è, soprattutto, il pubblico a creare quella che si può definire “scena indie” italiana. Ragazzi, meno esterofilia. Per quanto mi riguarda, questo tour mi sta arricchendo molto, mi sento cresciuto da quando siamo partiti… è un’esperienza forte che sono entusiasta di vivere.

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