Parlando delle sue canzoni preferisce non dare ulteriori chiarimenti, affermando: «Volevo appunto che le canzoni rimanessero protagoniste assolute, che emergessero parole e melodie.

Dei singoli brani, dei temi e di quello che ci sta dietro mi risulta difficile parlare perché sono canzoni autobiografiche e alle quali non vorrei aggiungere didascalie, perché per me stanno in piedi da sole.» Un carattere che sembra avere un aspetto ermetico che probabilmente evidenzia la sensibilità dell’autore. Al microfono di Patrizio Longo incontriamo Giuseppe Peveri in arte Dente per parlare dell’ultimo lavoro: L’amore non è bello (2009 – Ghost records).

Quando è stato pensato questo nuovo disco. Erano canzoni già scritte?

Il disco è stato registrato tra agosto e settembre 2008 raccogliendo canzoni scritte nell’arco dei due anni precedenti, quindi ci sono composizioni diciamo più o meno recenti.

Un lavoro è diviso in due sezioni: la prima suonata con la band e la seconda decisamente più “solitaria” perché questa scelta?

Perché alcune canzoni avevano bisogno di vestirsi di più e altre di meno.

Ci racconti delle collaborazioni che hai sottoscritto per la realizzazione del disco. Come quella con Gianluca De Rubertis de Il Genio?

Gianluca è un amico e un musicista eccezionale, quando gli ho chiesto di partecipare al mio disco ha accettato con entusiasmo e mi ha regalato un paio di registrazioni eccellenti. Sono molto felice di averlo conosciuto, è una persona straordinaria.

Hai un carattere ermetico ci sembra di capire ed ascoltare dalle canzoni. Si basa su questa affermazione la dichiarazione di non voler: «parlare perché sono canzoni autobiografiche?

Le canzoni non andrebbero spiegate e infatti non lo faccio. Come ti prepari a scrivere un nuovo disco: raccogli canzoni inedite oppure ti proponi di scriverne di nuove? Scrivo canzoni quando ho bisogno di farlo, quindi quando ne ho accumulate abbastanza inizio a pensare a un disco.

Abbinato a questo lavoro c’è un aneddoto che ricordi particolarmente?

No non mi viene in mente niente.

Hai un luogo preferito dove scrivi le canzoni?

No, scrivo dove e quando mi capita.

Quali sono i tuoi ascolti?

Vado dai grandi classici ai demo che mi regalano ai concerti. Quando hai pensato di proporre la cover di Patty Pravo: Pensiero Stupendo? Mi è stato chiesto, è stata la sigla di un programma radiofonico di Radio Popolare che si chiamava appunto Pensiero stupendo.

Quale strumento preferisci per comporre il piano o la chitarra?

Indifferente, anche se il pianoforte è uno strumento nuovo per me, lo strimpello da poco.

Un saluto e a presto. A te.

foto: Bea De Giacomo

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